Benedetta Barzini nasce il 22 settembre 1943 a Porto Santo Stefano, in provincia di Grosseto. La sua infanzia è circondata e stimolata dalla cultura. Il padre, Luigi Barzini, è una delle grandi firme del giornalismo italiano, scrittore e viaggiatore che ha fatto conoscere al mondo lo spirito e la cultura dell’Italia. È uno dei massimi conoscitori della cultura angloamericana che per Benedetta è un mondo familiare con la madre, Giannalisa Feltrinelli, vedova di Carlo Feltrinelli (imprenditore e banchiere) e madre di Giangiacomo, il fondatore dell’omonima casa editrice ucciso nel 1972. Vive la sua adolescenza dentro collegi svizzeri. Combatte per un decennio contro l’anoressia, una malattia che la costringe a diventare “genitore di sé stessa”. Fugge di casa a 14 anni. Interrompe la frequenza scolastica. Racconta di vedere sé stessa come un corpo in vendita. A 20 anni cercava di accontentare il più possibile i suoi committenti, primo fra tutti la Factory di Andy Warhol. Ha evitato di essere una vittima della chirurgia estetica.
La mentalità cosmopolita facilita la scelta di stabilirsi a New York per cinque anni. Questa esperienza nasce dal caso. Viene notata a 20 anni dalla redattrice di moda Consuelo Crespi mentre cammina in una strada di Roma. La Crespi invia le foto di Benedetta a Diana Vreeland, responsabile di moda di Vogue America che le offre di sfilare per un evento di moda. Appare nella copertina del numero americano di Vogue nel 1963 e nel numero di Vogue Italia due anni dopo. Invece di dieci giorni, rimane a New York per cinque anni. Conosce e lavora per i fotografi più famosi del mondo e incontra diversi intellettuali. Fra i fotografi, Irving Penn, Richard Avedon, Bert Stern, Ugo Mulas, Alfa Castaldi; intellettuali come Marcel Duchamp, Andy Warhol, Truman Capote e Salvador Dalí che vuole sposarla; personaggi famosi come Jacqueline Kennedy. Benedetta vive questo periodo di incontri e di fama internazionale senza arroganza né superbia. Osserva tutto e riflette... molto. In Italia è la modella più richiesta dalle case di moda Armani e Gattinoni.Non nasconde gli anni che passano scolpendo il suo viso con numerose rughe. Non teme l’età che avanza e nemmeno del giudizio altrui sul mutamento del suo aspetto fisico. Percorre fino in fondo l’esperienza della vecchiaia che ha vissuto come una liberazione dagli schemi e dagli stereotipi della modella che solitamente nasconde il segno del tempo sul suo corpo. Di sé racconta che è fondamentalmente pigra e scarsamente appassionata di cosmesi. L’avanzare dell’età viene osservata da lei come una progressione spirituale oltre che una mutazione fisica. In un’intervista rilasciata alla rivista di moda e cultura “Amica” ha detto di non essersi lasciata coinvolgere passivamente dal processo di invecchiamento che ha vissuto con curiosità guardandosi allo specchio ogni giorno dicendo a sé stessa “buongiorno B”. Ha affermato che la taglia 40 era una gabbia, un segnale di imposizione sul corpo delle donne, mentre ogni corpo ha una propria bellezza. Ha sconsigliato senza esitazione di intraprendere la carriera di modella che è un percorso avvolgente, una trappola che ti priva della capacità di decidere, di avere coscienza, che ti imprigiona dentro il pregiudizio della giovinezza come unica possibilità di realizzazione. Il modello di femminilità è stato deciso nel tempo da un sistema maschile. È ora di ripensare il modello legandolo alla interiorità delle donne. Un tema dominante nel periodo di insegnamento universitario.
Con l’avanzare dell’età ha mostrato il desiderio di scomparire, ma si è limitata a non apparire sui canali della rete e delle televisioni. Benedetta è una top model molto apprezzata, una madre e professoressa universitaria a Urbino. Il suo insegnamento ha posto in evidenza gli aspetti antropologici e sociologici che sono alla base del fenomeno del sistema Moda.
Diventa protagonista di una campagna pubblicitaria per una azienda di accessori. Gucci la assume a 78 anni per la promozione di una linea di bellezza innovativa. È un successo che va oltre le aspettative della modella disincantata ma con una buona dose di umorismo e libera dai pregiudizi che vedono le donne come un simbolo di bellezza statica fermata alla sola giovinezza. Rompe il tabù del “non si fa a questa età”. Afferma che il migliore vantaggio dell’invecchiamento è l’intelligenza dichiarando di essere diventata “pensante” dopo i 50 anni.
Benedetta Barzini è stata la prima modella italiana. Ha saputo percorrere il proprio cammino umano ed esistenziale grazie alla sua capacità di pensare, di rimettersi in gioco, di liberarsi dei pregiudizi, di donare agli altri la sua esperienza. Un cammino percorso con l’intelligenza della leggerezza. Una persona che fa riflettere!
Aggiornato il 29 giugno 2023 alle ore 10:00