La religione è tra gli elementi costitutivi di una società

Il testo Famiglie e religioni riguarda le religioni in relazione con il matrimonio e la prole, ma dilata questa problematica all’intero tema sociale: il rapporto con l’altro e il diverso, in un'epoca di movimenti migrativi possenti. Ciascun individuo, ogni gruppo trasferiscono oltre il corpo la cultura, la mentalità. La religione è tra gli elementi costitutivi. Se persone di religione diversa, interna al cristianesimo (cattolici, protestanti, ortodossi) o esterna al cristianesimo (ebrei, musulmani, induisti, buddisti) vogliono convivere e rendere legale questa convivenza, le istituzioni di riferimento che stabiliscono? Ciascuno dovrebbe essere libero di unirsi a chi vuole e sente, si tratta però di conoscere se le istituzioni danno consenso esterno all’unione o essa resta un fatto ma non un atto legalizzato.

L’ostacolo fondamentale viene dalla prole. Se i genitori sono di religione differenziata, quale religione sarà impartita ai figli? È scelta dai genitori o sono le istituzioni di riferimento a deciderlo per legittimare l’unione? Ebrei e musulmani lo specificano: la donna non può unirsi a persona di religione difforme, i figli devono essere educati nell’ebraismo per gli ebrei, nel nell’islamismo per gli islamici. Nell’ebraismo si rende difficile la conversione del non ebreo, si preferisce un minor numero di fedeli assoluti a un’espansione senza radicamento, scrive il rabbino capo Riccardo Shemuel Di Segni. Il cattolicesimo è meno categorico, ma chiede la reciprocità, vale a dire, se un/una cattolico/a si coniuga con persone di altre religioni deve avere il diritto di restare cattolico/a. Non obbligato/a alla conversione. Libro dai molti risvolti analitici.

Da rilevare ulteriormente una realtà non adeguatamente considerata, che ho accennato: la prole. Se la donna ebraica o musulmana non può unirsi a persone di altra religione e se i figli devono essere educati all’ebraismo e all’islamismo, per quieto vivere, amore, o che altro si può cedere e lasciare che il figlio venga indottrinato nelle fede ebraica o islamica. Il rischio è insussistente per la religione ebraica, che impedisce o rende molto difficoltosa la coniugazione di ebrei con altre religioni e soprattutto non vuole “convertire”, non espande proselitismo. È invece molto problematico nei rapporti con i musulmani, che sono ampiamente inclinati al proselitismo, con la possibilità che sia la donna che il figlio o la figlia cambino religione. Certo, è segno di libertà, ma se la libertà esiste soltanto contro di noi (ossia gli altri) rischiamo di decrescere nelle nostre religioni. Niente da dire, solo avvertire della possibilità. Poi, coscientemente, decidere. È un aspetto, a lungo termine, che cambia la geografia religiosa e culturale del mondo. La religione è l’evento più coagulante delle società, nell’orientamento mentale. 

Famiglie e religioni, a cura di Maria Rosa Ardizzone, Francesca Baldini, Romana Bogliaccino, Palombi Editori, 169 pagine

Aggiornato il 27 giugno 2023 alle ore 13:24