Sant’Agostino in digitale

Solo dopo molte vicissitudini la salma di Sant’Agostino ha trovato la sua definitiva sistemazione. Morto a Ippona, l’attuale Annaba in Algeria, nel 430 dopo Cristo, mentre la città era sul punto di essere conquistata dai vandali, i fedeli, eludendo l’accerchiamento dei barbari invasori, riuscirono a mettere al sicuro la sacra reliquia del santo trasportandola in Sardegna, a Cagliari, dove vi rimase fino al 723, quando, su iniziativa del re longobardo Liutprando, fu acquistata e trasferita a Pavia, dove attualmente riposa definitivamente nella monumentale Arca trecentesca posta sull’altare maggiore della basilica di San Pietro in Ciel d’Oro. Da allora sono trascorsi 1300 anni e, per celebrare la ricorrenza, nel Castello visconteo di Pavia è stata allestita un’eccezionale mostra interattiva, visitabile fino al 29 dicembre 2023, intitolata Sant’Agostino, la luce e l’immagine, che inquadra e ripercorre la vita, le opere, l’iconografia del santo.

La mostra si apre nella Sala del Rivellino, sapientemente immersa nel buio: si viene accolti da due grandi schermi laterali nei quali sono proiettate immagini in sequenza di un suggestivo cielo d’oro e della grande arca. Sono immagini evocative dell’importante monumento marmoreo (visitabile a poche centinaia di metri dal Castello visconteo), che introducono a un’esperienza immersiva e ravvicinata attraverso l’uso di un desktop digitale, posto centralmente, che consente al visitatore di far scorrere le immagini visualizzandole anche su un grande schermo, che occupa un’intera parete dell’ambiente. Si tratta di opere sparse in Italia e nel mondo e, in particolare, quelle presenti a Pavia (nella Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, nel Duomo, a San Teodoro, San Salvatore, San Francesco, San Michele Maggiore, Santa Maria del Carmine, San Luca e in Santa Maria delle Grazie).

Inoltre, uno spazio della Pinacoteca è stato dedicato completamente all’arca, che può essere apprezzata, anche nei minimi dettagli delle sue quattro sezioni, con l’accompagnamento di adeguate spiegazioni: il primo ordine, che funge da basamento e contiene il sarcofago; il secondo ordine, che costituisce la parte centrale del monumento (sostanzialmente è la camera funeraria del santo); il terzo ordine, solo strutturalmente simile al primo, si caratterizza per i bassorilievi quadrangolari, che identificano i momenti più significativi della vita del santo; nel quarto ordine, infine, sono raffigurati i miracoli compiuti dal santo. Questa mostra, realizzata a cura del personale scientifico dei Musei civici di Pavia e da CamerAnebbia, esperta in installazioni multimediali interattive per la fruizione dei beni culturali è assolutamente da non perdere, unitamente alla visita a una città ricca di storia, cultura ed arte, qual è Pavia, senza dimenticare anche la vicina Certosa patrimonio dell’umanità.

Aggiornato il 13 giugno 2023 alle ore 11:01