Hunger è un thriller thailandese sulla lotta di potere che si consuma all’interno di una cucina stellata. Il drammatico confronto ai fornelli fiammeggianti è un progetto targato Netflix, che porta la firma del regista di culto Sitisiri Mongkolsiri, autore della serie tivù Girl from Nowhere. Il film, disponibile dall’8 aprile sulla piattaforma streaming, sceneggiato da Kongdej Jaturanrasme, racconta la storia della ventenne Aoy (Chutimon Chuengcharoensukying), una cuoca che lavora nel ristorante di famiglia, gestito dal padre, la cui specialità è rappresentata dai noodles saltati. La piccola attività consente di pagare gli studi alla sorella minore. Il terzo fratello dedica il suo tempo alla creazione di contenuti social si scarso successo. Il talento della ragazza dietro i fornelli, con un wok alla mano, cattura l’attenzione di uno dei clienti, il quale lavora alle dipendenze dello chef Paul (Nopachai Jayanama), il numero uno della cucina di lusso nazionale, richiesto dai clienti più facoltosi. Un uomo tanto affascinante quanto dispotico. La sua è una Nouvelle cuisine concepita sulla base di ingredienti poveri. Aoy si scopre ambiziosa e determinata, così decide di affrontare una difficile fase di formazione per entrare a far parte della brigata esclusiva. Lo chef Paul, in nome della perfezione, sottopone la propria squadra a continue umiliazioni. Ma Aoy non si arrende. Lavora duramente per il suo obiettivo: diventare una chef. Tuttavia, non è disposta a rinunciare ai principi e alle proprie origini, anche se il mondo con il quale si confronta è popolato da personaggi insolenti, avidi, attraversati da una compiaciuta ferocia.
Mongkolsiri denuncia le disparità sociali che vive la Thailandia. Mentre Aoy crede negli affetti e nel “cibo fatto con amore”, Paul, pur essendo un animale sociale, è animato da un’atavica vendetta verso la classe dominante. Secondo lo chef la “fame” ha un valore diverso per ciascuna classe. Se per il povero equivale a un bisogno primordiale, per il ricco è un fatto meramente sociale. Ma se le origini di Aoy e di Paul sono comuni, l’etica che governa le loro azioni è diametralmente opposta. Il soggetto di Hunger non brilla per originalità, ma la regia è ispirata e la direzione degli attori è sorprendente. In particolare, la prova di Nopachai Jayanama risulta addirittura magnetica. Lo chef autoritario conquista l’attenzione dello spettatore perché mette in scena una narrazione di indubbio fascino affabulatorio. Il conflitto di classe a tavola si conferma un tema di grande interesse. Il film, carico di tensione, tra colpi di scena e terribili verità, mostra un universo violento all’insegna della sopraffazione.
Aggiornato il 28 aprile 2023 alle ore 21:08