Luigi Lo Cascio conferma la sua vocazione poliedrica. L’attore palermitano ha animato l’ultimo al Bif&st di Bari, dove ha ricevuto il premio “Federico Fellini Platinum Award”. Il cineasta ha tenuto una seguita masterclass al Teatro Petruzzelli, dopo la proiezione della sua opera prima come regista, La città ideale (2012). Lo Cascio pensa già pensa al prossimo film dietro la macchina da presa. L’appuntamento è fissato nell’estate del 2024. L’attore ha anche un libro in uscita il 4 aprile, Storielle per granchi e per scorpioni (Feltrinelli, 2023, 192 pagine, 17 euro), una raccolta di racconti umoristici che conferma il suo talento di scrittore. La sua prima prova narrativa edita sempre da Feltrinelli risale al 2018, Ogni ricordo un fiore. L’attore siciliano è in teatro con Pa’, diretto da Marco Tullio Giordana, opera tratta dalle poesie di Pier Paolo Pasolini, scritta con lo stesso Giordana, il regista che lo lancia con I cento passi, il film di culto del 2000, che narra la storia del giornalista e attivista siciliano Peppino Impastato, ammazzato a Cinisi (Palermo) da Cosa nostra il 9 maggio 1978, lo stesso giorno del ritrovamento del corpo di Aldo Moro, in via Caetani, a Roma. Il film riceve ben 4 David di Donatello (Migliore sceneggiatura a Claudio Fava, Marco Tullio Giordana, Monica Zapelli; Miglior attore protagonista a Luigi Lo Cascio; Miglior attore non protagonista a Tony Sperandeo; Migliori costumi a Elisabetta Montaldo).
Nel corso della sua lezione, Lo Cascio parla della passione per il teatro, della scoperta del cinema, degli anni “bellissimi dell’Accademia”, dell’approdo alla regia, e infine della narrativa. “La scrittura – sostiene – per me è un’esperienza giornaliera, una sorta di diario di bordo. Non è detto che devi fare per forza un libro. Storielle per granchi e per scorpioni è composto da una serie di racconti non solo autobiografici, ma di cose che mi hanno colpito. Delle storielle che vanno prese con le pinze”. Lo Cascio parla della madre Aida Burruano, che ha recitato nel suo esordio registico e racconta del disappunto quando ha scoperto che il suo nome digitato su Google era associato alla professione di attrice e non a quella amata, fatta per tutta la vita, di insegnante. Lo Cascio parla, a lungo, dello zio, il mentore Luigi Maria Burruano (nel film I cento passi interpreta il ruolo del padre di Impastato), che lo presenta a Marco Tullio Giordana. “Quella telefonata – racconta Lo Cascio – arrivò in un giorno in cui ero disperato, perché il regista con cui stavo lavorando in teatro mi aveva praticamente licenziato. Bisogna essere pronti. Non avevo mai pensato di fare cinema (avevo il complesso dell’attore di teatro) e quella telefonata di mio zio che mi voleva presentare a Giordana mi ha cambiato la vita. È stato un colpo di fortuna, arriva il caso, si affaccia e tu devi farti trovare pronto. Dopo quella conversazione feci i provini e fui preso per il film. Il caso, che in genere si abbatte per distruggerti, in quella occasione mi ha risollevato”.
Dopo I cento passi, Lo Cascio viene diretto da Giordana in altri tre film: La meglio gioventù (2003); Sanguepazzo (2008); Romanzo di una strage (2012). L’attore viene apprezzato come uno dei migliori interpreti della sua generazione. Prima del successo si dedica anima e corpo al percorso di formazione d’attore. Nel 1992 si diploma all’Accademia d’arte drammatica “Silvio D’Amico” di Roma. Inizia subito una prolifica carriera teatrale, arrivando a vincere due volte il Premio Ubu come miglior attore protagonista, con Nella tana di Kafka (da lui anche riscritto e diretto) e Il silenzio dei comunisti, diretto da Luca Ronconi. Poi arriva il cinema. Dopo aver vestito con successo i panni di Peppino Impastato, interpreta Luce dei miei occhi (2001) di Giuseppe Piccioni. È la consacrazione. La giuria presieduta da Nanni Moretti lo premia con la Coppa Volpi al Miglior attore alla 58ª Mostra del cinema di Venezia. Lo Cascio è protagonista di numerosi film d’autore: Buongiorno, notte (2003) e Il traditore (2019) di Marco Bellocchio; Miracolo a Sant’Anna (2008) di Spike Lee; Baarìa (2009) di Giuseppe Tornatore; Noi credevamo (2010) di Mario Martone; Il capitale umano (2014) di Paolo Virzì; Il nome del figlio (2015) di Francesca Archibugi; Lacci (2020) di Daniele Luchetti; Il signore delle formiche (2022) di Gianni Amelio. Lo Cascio attualmente è in sala con il film Delta, di Michele Vannucci, di cui è coprotagonista con Alessandro Borghi.
Aggiornato il 31 marzo 2023 alle ore 19:28