Nella notte losangelina dei Grammy Awards, gli Oscar della musica, non sono mancati spettacolo e glamour. Gli artisti nominati, che hanno sfilato sul red carpet, si sono contesi uno dei riconoscimenti più importanti dell’anno, nello straordinario scenario della Crypto Arena, la “casa” dei Los Angeles Lakers. I Maneskin, che partecipavano nella categoria “emergenti”, sono rimasti a bocca asciutta. Niente trionfo americano per la rock band della Capitale, che si è vista scavalcare da Samara Joy, la cantante Jazz classe ’99. Per Damiano e i suoi, il Grammy sarebbe stato la ciliegina sulla torta di un inizio carriera stravolgente, ma perderlo non è stata la fine del mondo: la sola nomination di un gruppo italiano è un riconoscimento importante per l’industria musicale dello Stivale.
La voce grossa alla cerimonia di premiazione la fa Beyoncé, che si porta a casa le statuette per il Miglior album dance-elettronica con Renaissance, per la Miglior canzone R&B con Cuff It, per la Miglior performance R&B tradizionale con Plastic Off the Sofa e, infine, per la Miglior registrazione dance-elettronica con Break my Soul. La cantautrice e ballerina di Houston raggiunge così quota 32 Grammy vinti in carriera, diventando l’artista più decorata della storia degli Awards.
Il premio album dell’anno se lo porta a casa l’ex One Direction Harry Styles, con il suo LP Harry’s House. L’inglese, da quando si è sciolta la sua boy band, vanta un’ottima carriera da solista, dato confermato dal riconoscimento di ieri sera. Inoltre, Styles ha trionfato nella categoria Miglior album vocale pop e Miglior album ingegnerizzato (non classico), con il medesimo disco. È da segnalare il ritorno alla vittoria di Willie Nelson. La leggenda della musica americana, “giovane” di 89 anni, si è aggiudicato il Grammy per il Miglior album country con A Beautiful Time e per la Miglior performance da solista country con Live Forever.
A proposito di “grandi”, il rapper Kendrick Lamar raggiunge quota 17 statuette, mettendo a referto una vittoria (annunciata) nella categoria miglior album rap con Mr. Morale & the Big Steppers, e portandosi a casa anche i premi per miglior canzone rap e miglior performance rap, entrambi per il singolo The Heart Part 5. Infine, anche il pianista e compositore Robert Glasper – considerato da molti il migliore della sua generazione – si ritaglia un posto, da protagonista, nella premiazione. Il suo album Black Radio III è stato votato come miglior disco R&B (in passato, aveva già ottenuto questo riconoscimento per il suo LP, Black Radio).
Aggiornato il 06 febbraio 2023 alle ore 17:43