Cinema, il progetto faraonico di “Babylon”

Tra i film in programmazione, suscita particolare interesse Babylon di Damien Chazelle, con Margot Robbie e Brad Pitt. Un progetto faraonico che ha l’ambizione di rappresentare il periodo classico del cinema hollywoodiano. L’autore di La La Land mette in scena il drammatico passaggio dal tempo del muto a quello del sonoro, dalla libera repubblica dell’immaginario al luogo delle grandi concentrazioni industriali guidate dai capitali di Wall Street. Giganteggiano i personaggi di Brad Pitt (attore di successo che teme la catastrofe quando si impone il sonoro) e Margot Robbie (la stellina in ascesa che vede il mondo in rosa), Intorno a loro una folla di comprimari tra cui un trombettista jazz in cui è facile riconoscere Al Johnson, il cantante di jazz, un aspirante attore ispanico, gangster nevrotici, giornaliste specializzate in pettegolezzi e perfino il tycoon Irving Thalberg.

Sono nove i film in sala in questo fine settimana, tra Stati Uniti e Italia, inclusi da due documentari. Si tratta di Il pittore dei due mondi di Lorenzo Borghini, dedicato a vita e opere dell’artista pop fiorentino Luca Alinari e di Good Morning Tel Aviv diretto da Giovanna Gagliardo, con un viaggio scandito dalle 24 ore della giornata nella città più cosmopolita, libera e imprevedibile dello Stato di IsraeleAnche io di Maria Schrader, con Carey Mulligan. Per il tema affrontato sarà sicuramente il tema della settimana. Costruito come un tipico thriller di taglio giornalistico, scandito da opportuni colpi di scena, venato da una dichiarata e civile indignazione femminista, racconta come venne spezzata la barriera dell’omertà in merito alle violenze e avances sessuali adottate dal tycoon Harvey WeinsteinAnatar di Alan Smithee, con Azzurra Rocchi, Raffaele De Vita, Ciro Villano, Walter Lippa, Paolo Perinelli, Davide Marotta. Adottano il celebre pseudonimo americano per i film in realtà diretti dai produttori per sfruttare successi del momento i creatori di questa buffa parodia di Avatar 2 con il popolo delle anatre che minaccia la quiete degli abitanti del pianeta Pandoro.

Io vivo altrove! di e con Giuseppe Battiston. Scritto a quattro mani con l’esperto Marco Pettenello, registrato sulla chiave della commedia ma in realtà motivato ad affrontare i temi della vita lontano dalle metropoli e della sostenibilità ambientale, il film mette insieme due personaggi molto diversi tra loro, uniti dallo stesso nome e dalla voglia di scappare dalla città. Troveranno il comune rifugio nella casa di campagna della nonna di uno dei due, ma la convivenza con i quieti e sospettosi abitanti del Nord Est produrrà infiniti equivoci e sospetti. Me contro te: missione giungla di Gianluca Leuzzi, con Luigi Calagna, Sofia Scalia, Nicola Pavese, Michele Savoia, Pierpaolo Zizzi, Valentina Tomada, Antonella Carone. È probabile che anche la nuova puntata della saga per adolescenti di marca tutta italiana trovi spazio nel box office settimanale. Solo la decifrazione di una misteriosa mappa permetterà a Luì e Sofì di salvare la terra dai nuovi intrighi di Viperiana, armata dalle sue letali pozioni che mirano a inquinare la fonte magica nascosta nella giungla. L’improbabile coppia torna in azione.

L’innocente di e con Louis Garrel e con Anouk Grinberg, Roschdy Zem, Noémie Merlant, Manda Touré, Jean-Claude Pautot, Léa Wiazemsky, Yanisse Kebab. Sceglie il taglio della commedia di caratteri il sulfureo attore-regista venerato dai cinefili per narrare le contraddizioni del giovane Abel che litiga con la madre quando scopre che la donna ha deciso di avere un nuovo compagno, Michel, che sta per uscire di prigione. Il ragazzo ritiene che l’uomo nasconda dietro una facciata rispettabile le antiche passioni per la truffa, ma ben presto dovrà fare i conti anche lui con l’ambiguità dello stare nella legge. La ligne di Ursula Maier, con Stéphanie Blanchoud, Valeria Bruni Tedeschi, Elli Spagnolo, Dali Benssalah, India Hair, Benjamin Biolay, Eric Ruf, Thomas Wiesel, Louis Gence. Ancora un conflitto tra genitori e figli, ma questa volta lo scontro è tra una madre e una figlia che degenera presto in reciproche accuse e violenze. Denunciata dalla madre per una vita irrequieta che sfocia spesso in aggressività, la trentenne Margaret deve affrontare il giudizio di un giudice che stabilisce come per tre mesi le due donne debbano rimanere separate da una linea invisibile che spezza il senso stesso della famiglia.

Aggiornato il 21 gennaio 2023 alle ore 15:12