Visioni. Festa del cinema, commuove l’Amarcord spielberghiano

“The Fabelmans” di Steven Spielberg

Steven Spielberg incanta, ancora una volta, gli spettatori italiani. The Fabelmans, presentato alla 17ª Festa del cinema di Roma, è il personale Amarcord del maestro americano. Il film, che suscita lacrime e risate, dal 22 dicembre è in sala distribuito da 01 Distribution. Un’autobiografia emozionante in cui la nostalgia prevale sul divertimento. L’ultimo capolavoro spielberghiano racconta il retaggio familiare. Incipit straordinario per The Fabelmans, già al Festival di Toronto, con un piccolo Spielberg, nel film si chiama Sammy, che sta per essere iniziato alla sala cinematografica da un padre sensibile (Paul Dano) e da una vitalissima madre (Michelle Williams).

Per convincerlo a entrare nel buio della sala per assistere al suo primo film il genitore, che è una sorta di proto-informatico, dà fondo a tutte le sue nozioni di fisica. Sammy, dopo aver visto la scena del film Il più grande spettacolo del mondo di Cecil B. De Mille, in cui un treno investe prima un’auto e poi un altro treno, inizia a riprodurla con il proprio trenino elettrico e a filmarla. Così resta segnato per sempre. Vuole rappresentare quella scena mille volte ancora.

“L’ombra di Caravaggio” di Michele Placido

Michele Placido ha presentato, nella sezione Grand Public della Festa di Roma, il suo ultimo film, L’ombra di Caravaggio. Il lungometraggio, in sala dal 3 novembre, può contare su un cast di livello internazionale. Oltre a Riccardo Scamarcio, che veste i panni del protagonista, figurano Louis Garrel, Isabelle Huppert, Micaela Ramazzotti, Tedua, Gianluca Gobbi, Vinicio Marchioni, Alessandro Haber. Placido ha raccontato che “il percorso che ha fatto Caravaggio ricorda quello che ha fatto Pier Paolo Pasolini. Era insomma dalla parte delle borgate, ma allo stesso tempo era anche un mistico”. Quella di Placido è una vera e propria dichiarazione d’intenti. Il suo Caravaggio è un personaggio che vive ai margini della società. Eppure, dialoga con i potenti. Scamarcio carica su di sé la carnalità impetuosa della vita del pittore, sposandone le vicende scandalose. Con L’ombra di Caravaggio, Placido rivendica il definitivo ingresso nel cinema d’autore europeo. Il regista mette in scena la connessione tra la forza affabulatoria delle tele con lo stile viscerale dell’artista, attraverso la sospensione onirica dell’atto creativo.

Aggiornato il 21 ottobre 2022 alle ore 13:27