Domani Piovani esegue “Il sangue e la parola”

Nicola Piovani è di scena domani in Piazza del Quirinale, a Roma. Il compositore Premio Oscar esegue Il sangue e la parola, una cantata in prima assoluta, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, delle massime cariche dello Stato e degli esponenti della società civile. Il maestro l’ha composta su testo di Paola Conti, tratto liberamente dalle Eumenidi, dalla Costituzione italiana e dai lavori preparatori dell’Assemblea costituente. Il tema comune è la volontà di fare in modo che la violenza lasci il posto al dialogo, la vendetta alla giustizia, la guerra alla pace. L’idea è nata una decina di anni fa dalla rilettura dell’Orestea di Eschilo. Piovani sarà sul podio per dirigere l’orchestra e il Coro del Teatro dell’Opera di Roma, i due soprano Maria Agrestra e Maria Rita Combattelli e Andrea Pennacchi voce recitante.

Il concerto, che sarà trasmesso in diretta da Rai3, a partire dalla 21.20, è stato voluto dalla Corte Costituzionale e realizzato in collaborazione con la Rai e con il Teatro dell’Opera di Roma. “Il sangue e la parola – afferma Piovani – è il tentativo di condividere con il pubblico una commozione non verbalizzabile, un sentimento che a parole non si può esprimere, e che forse con la musica, con il canto si può in parte trasmettere”. Piovani racconta all’Ansa: “Mi ha molto colpito la vicinanza di pensiero che c’era fra i discorsi di Atena nelle Eumenidi e i carteggi dei padri costituenti del dopoguerra, quei testi preparatori alla scrittura della nostra Costituzione repubblicana. Era emozionante per me scoprire come certi temi, certi valori siano stati proclamati venticinque secoli fa da Eschilo, in teatro. E mi impressiona pensare a quanti anni ci sono voluti perché quei principi trovassero in parte attuazione nella nostra civiltà”.

Prosegue così l’apertura all’esterno della Corte costituzionale per incontrare la società civile, conoscere, farsi conoscere e promuovere la cultura costituzionale. Anche con una Cantata, come in questo caso. La promozione del Concerto, proposta un anno fa dal maestro Piovani, si inserisce infatti nel solco delle iniziative intraprese dalla Corte negli ultimi anni – dal Viaggio in Italia, nelle scuole e nelle carceri, fino alla libreria dei podcast – per riaffermare i valori costituzionali e far crescere, attraverso la conoscenza, una “mentalità costituzionale”.

La Grecia antica e la Costituzione, quale filo lega questi due mondi? “Eschilo era stato un guerriero, aveva combattuto a Maratona e a Salamina, ma nel 458 a.C. lancia il suo messaggio di pace: basta sangue, non più vendetta, non più scontro d’onore. Per esercitare la giustizia non sia più la spada a decidere la ragione e il torto, ma sia la parola a scontrarsi nel dialogo, nel dibattito. Un messaggio rivoluzionario per quei tempi. Anche nel pensiero dei nostri padri e delle nostre madri costituenti si sente il desiderio di lasciarsi alle spalle la guerra, la tirannia, il sangue”.

In un momento come questo, con una guerra in corso in Europa, è ancora più importante ribadire l’importanza della forza della parola contro l’uso della forza. Lei è ottimista? “A essere ottimista, in questo momento, non ce la faccio. Lo scontro delle armi in questo momento sta facendo fare passi indietro al cammino della pacificazione, della civiltà; il sangue sta respingendo la parola. E il nobile tema del pacifismo si sta inquinando in polemiche ambigue: chi è pacifista dovrebbe sapere che è diritto di un popolo invaso difendersi dall’invasore”.

Piovani puntualizza però che “molti dei nostri costituenti nel 1946 hanno deposto le armi della resistenza e hanno affrontato la battaglia della parola, della politica. Non dimentichiamo che anche la nostra costituzione è nata da molte mediazioni, conflitti ideali, compromessi. Il risultato è stato sorprendente. Ma lo hanno fatto dopo aver deposto le armi della resistenza”. Nella seconda parte del concerto Piovani dirigerà le sue suite sinfoniche da La notte di San Lorenzo e La vita è bella. “Due film – ricorda – ambientati nel tempo in cui la guerra stava finendo e la Costituzione italiana stava per nascere”.

 

Aggiornato il 21 luglio 2022 alle ore 18:54