Premio Strega 2022: il trionfo di Mario Desiati

Mario Desiati è il trionfatore del Premio Strega 2022. Spatriati, il suo romanzo, ha avuto la meglio sugli altri sei finalisti. Anche per queste ragioni, della settantaseiesima edizione del prestigioso premio letterario può essere definita “storica”. Non era mai accaduto che allo Strega 7 autori si contendessero la vittoria. Il libro del 45enne scrittore pugliese è un inno agli irregolari. La premiazione si è tenuta al Museo Etrusco di Villa Giulia, in una calda serata romana, bagnata da un nubifragio. Originario di Locorotondo, nel Barese, ma cresciuto a Martina Franca (in provincia di Taranto), Desiati dedica la vittoria a “Mariateresa Di Lascia, che vinse qui nel 1995, pugliese come me, e a tutti i lavoratori dell’editoria italiana. Non basta la passione ci vuole un contratto vero”.

Spatriati (Einaudi) ottiene 166 voti. L’autore pugliese annuncia di non voler aprire la bottiglia del famoso liquore per la foto di rito, ma di volerlo fare “vicino a dov’è ora Alessando Leogrande”, l’amico scrittore conterraneo morto nel 2017 a quarant’anni. Il secondo classificato Claudio Piersanti (Quel maledetto Vronskij, Rizzoli) ottiene 90 voti. Al terzo posto si classifica Alessandra Carati, con E poi saremo salvi (Mondadori, 83 voti); quarta, con 62 voti, Veronica Raimo, con Niente di vero (Einaudi), già vincitrice dello Strega Giovani; quinto è Marco Amerighi, con Randagi (Bollati Boringhieri, gruppo Gems, 61 voti); sesto Fabio Bacà, con Nova (Adelphi, 51 voti) e ultima Veronica Galletta, con Nina sull’argine (Minimun fax, 24 voti).

La diretta su Rai 3 parte alle 23 sotto un improvviso ma breve acquazzone, con Geppi Cucciari sotto l’ombrello tenuto da Emanuele Trevi, presidente del seggio. Desiati si conferma vincitore annunciato. “Spatriati” è una parola del dialetto martinese che vuol dire, appunto, irregolare. “È un seme dentro tutti noi”, spiega Desiati. Nel corso della serata letteraria viene omaggiato Raffaele La Capria, scomparso il 26 giugno 2022, protagonista di una grande edizione del Premio, quella del 1961 che vinse con Ferito a morte. “È un romanzo diventato subito un classico, molto adatto al teatro”, sottolinea il regista e scrittore Roberto Andò.

Aggiornato il 08 luglio 2022 alle ore 20:06