Il Federal Bureau of Investigation (Fbi) è una organizzazione americana che nasce nei primi anni del Novecento. La pubblicistica sui “federali” è vastissima e oscilla tra la narrazione politica e l’analisi tecnica destinata a specialisti. Questo agile libro di 114 pagine riesce a riunire i due ambiti attraverso una narrazione storica e sociale di piacevole lettura. Il testo è un buon punto di partenza per iniziare ad avere una conoscenza organica sull’Fbi. Il libro si articola in undici capitoli, con una bibliografia e una sitografia molto utili per la migliore comprensione del saggio e per procedere a eventuali approfondimenti. L’autrice vanta Antonella Colonna Vilasi una bibliografia di tutto rispetto e in perfetto equilibrio tra specializzazione tecnica e divulgazione. Tocca le maggiori aree geografiche, con particolare attenzione alla sicurezza informatica, alla guerra cibernetica, agli effetti della globalizzazione sui livelli di sicurezza delle reti nazionali.
L’autrice ha dimostrato che una struttura in continua espansione come l’Fbi presenta pericolosi aspetti antidemocratici derivanti sia dalla vastità del potere acquisito, sia per la tendenza a sfuggire ai controlli istituzionali. La direzione dello stesso uomo per circa mezzo secolo ha accentuato questi problemi accrescendo un clima di sospetto e di avversione presso l’opinione pubblica americana e anche l’ostilità di presidenti americani apertamente ricattati, di movimenti per i diritti civili, e di tutti coloro che avevano pareri discordanti rispetto alle strategie dell’apparato guidato da un capo autoreferenziale. Il furore persecutorio ossessivo di J. Edgar Hoover, iniziato con la lotta inflessibile contro il comunismo, si estese agli omosessuali, sui neri, sui progressisti e perfino contro gli uomini della Casa Bianca e contro uomini del governo degli Usa. Esempio per tutti, la famosa guerra di Hoover contro il presidente John Fitzgerald Kennedy.
Il conflitto con la società americana aumenta quando il mitico capo Hoover organizza operazioni di dossieraggio di vaste aree della popolazione colpendo in particolare tutti coloro che sono etichettati come comunisti accusando innocenti poi mandati al patibolo, creando false prove e utilizzando a livelli sempre più raffinati la tecnica della infiltrazione di provocatori tra i ranghi delle comunità nere o di dissenzienti in generale.
Hoover è stato anche un precursore e un eccellente organizzatore. Ha creato centri di formazione per agenti specializzati. Ha favorito l’approccio sistemico della professione ispettiva. Sotto la sua gestione molto si è fatto per la definizione e alla catalogazione di profili criminali, psicologici, sociologici utili alle indagini di polizia. L’enorme quantità di dati raccolti sistematicamente e la convergenza degli archivi acquisiti da strutture separate ha consentito di affinare le procedure di analisi della devianza in tutte le sue sfaccettature. L’autrice non manca però di evidenziare che la maggior parte delle notizie sono state raccolte nascostamente su una popolazione del tutto ignara. Alla fine del lunghissimo mandato di Hoover, fu deciso di limitare ad un massimo di dieci anni la durata del responsabile.
Il libro elenca una parte delle numerose operazioni dell’Fbi che ne hanno accresciuto il potere al punto di spaventare tutti. In seguito, alcune funzioni dell’ufficio furono trasferite alla Cia e ad altre agenzie governative. Il libro pone in evidenza il pericolo che strutture sempre più potenti ed invasive possano diventare un potere parallelo che finisce per paralizzare il meccanismo democratico. Un bel libro che si legge come un romanzo e informa come un saggio.
Fbi di Antonella Colonna, 2022, 114 pagine, 15,60 euro
Aggiornato il 22 giugno 2022 alle ore 09:12