Visioni. “The Boys 3”: un’operazione riuscita a metà

I primi tre episodi rischiano l’autoparodia

L’allucinante universo popolato da malsani supereroi è tornato in tivù. La terza stagione di The Boys è visibile su Amazon Prime Video. Basata sull’omonimo fumetto creato da Garth Ennis e Darick Robertson e portata sul piccolo schermo da Eric Kripke, racconta un mondo in cui i “super” devono convivere con il loro superego e passano il tempo a compiere misfatti ai danni degli esseri umani. I “super”, come le rockstar e i divi hollywoodiani di un tempo e gli influencer di oggi, sono contesi dall’intero sistema mediatico. L’approccio narrativo di The Boys è indubbiamente satirico. Ma il racconto è pervaso anche da uno parossistico iperrealismo della messa in scena. Teste che esplodono, mutilazione degli arti, sangue ovunque. La terza stagione ha avuto inizio il 3 giugno 2022 con i primi 3 episodi. Come la seconda stagione, dal quarto in poi gli episodi saranno resi disponibili ogni settimana, in streaming sulla piattaforma. La lavorazione della terza stagione ha registrato un inevitabile rallentamento causato dalla pandemia.

Il finale della seconda stagione ha determinato una scoperta imbarazzante: Stormfront (Aya Cash) professa l’ideologia nazista. D’altro canto, Becca (Shantel VanSanten), moglie del cacciatore di “super” Billy Butcher (Karl Urban), esce letteralmente di scena. Stan Edgar (Giancarlo Esposito), il capo della multinazionale Vought American, la società che gestisce i “paladini della giustizia”, offre a Starlight (Erin Moriarty) il ruolo di co-capitano dei supereroi protagonisti per ricostruire la reputazione della multinazionale. Il leader defraudato, Patriota (Antony Starr), vive questa decisione come un’umiliazione insopportabile. Oltre ai due contendenti Patriota e a Starlight, gli altri “super” sono: Black Noir (Nathan Mitchell), Queen Maeve (Dominique McElligott), A-Train (Jessie Usher), Abisso (Chace Crawford). Stormfront è fuori causa, ormai morente. È necessario sostituirla rapidamente per arrivare al numero sette. Ovviamente, viene indetto un talent show.

Frattanto Hughie Campbell (Jack Quaid), che ora esce pubblicamente con Starlight è felice di lavorare per Victoria Neuman (Claudia Doumit). La deputata guida un dipartimento che si occupa di monitorare le attività dei “Super”. Ma la stessa Neuman, com’è noto dal finale della seconda stagione, è a sua volta una “Super”. Billy Butcher forse ha un trovato un modo per uccidere Patriota, il suo acerrimo nemico. Le prime tre puntate della terza stagione mettono in mostra un umorismo di grana grossa. Scurrile ed esplosivo (in tutti i sensi). The Boys è dichiaratamente una presa in giro degli eroi di stampo fumettistico. Ma, allo stesso tempo, la serie tivù, spingendosi oltre, con momenti di inaudita violenza, rischia di degenerare nell’autoparodia. Così, le trovate eccessive risultano fini a se stesse. In definitiva, non funzionano. I nuovi ingressi nel cast non possono rivoluzionare un’operazione riuscita metà. La trama orizzontale coltiva le abitudini di uno spettatore disattento. È emblematica la coloritura psicologica del personaggio più controverso: Patriota. La sua perenne sovreccitazione, le sue continue minacce, i suoi foschi segreti non ne fanno un “cattivo” che ammalia e rapisce. Al contrario, appare come un supponente e ridicolo malvagio assetato di sesso e di potere.

Aggiornato il 11 giugno 2022 alle ore 10:05