Californication: l’album dei Red Hot Chili Peppers compie 23 anni

Californication compie 23 anni. Il settimo album in studio dei Red Hot Chili Peppers è considerato da molti la punta di diamante della loro discografia. Sicuramente è stato il progetto che ha incastonato il nome della band californiana nel firmamento delle leggende del Rock. Nel 1999, anno dell’uscita, polarizzò molto la critica. Sebbene la maggior parte della stampa apprezzò la virata Arena Rock dei Red Hot, con testi profondi e più criptici, c’è chi non mandò giù la perdita della vena Funky marchio di fabbrica del quartetto di Los Angeles. Sta di fatto che i fan hanno amato e continuano ad amare Californication. Infatti, cinque dei 16 brani della raccolta Greatest Hits vengono da questo disco, il cui successo è dovuto per la maggior parte al ritorno del chitarrista John Frusciante. Risolti i problemi legati alla dipendenza da eroina, il musicista rimarrà con la band per dieci anni, quando se ne andrà di nuovo per concentrarsi sulla sua carriera solista.

John, sobrio e voglioso di rimettersi in gioco, suona come se avesse fatto un patto col diavolo. Brent Di Crescenzo su Pitchfork lo definì “il miglior chitarrista di alto livello di questo momento”. Secondo Greg Tate di Rolling Stone “mentre tutti i precedenti lavori dei Chili Peppers erano molto vivaci, Californication si permette di essere spirituale ed evocativo”, sempre grazie alla sperimentazione sonora di Frusciante.

Around the World, Parallel Universe, Otherside, Scar Tissue, Californication e Road Trippin’ sono i sei singoli estratti dall’album, che hanno contribuito a creare il sound unico dei Red Hot Chili Peppers, diventando il manifesto della band. Melodie e ritmiche che mescolano hard rock, blues e punk vengono prese a pugni dalla voce pura, emozionale e inesperta al punto giusto del cantante Anthony Kiedis. Alla batteria Chad Smith ritrova le sue radici che affondano nel glam e nell’heavy metal, e il bassista Flea scopre uno stile melodico e meno percussivo, che unito alla sua formazione Jazz-Funky lo ha reso un punto di riferimento per lo strumento contemporaneo.

I b-side del disco variano dalla ballata alla Jeff Buckley come Porcelain al Funky dei primi lavori in pezzi come I Like Dirt, Purple Stain e Right on Time. La band racconta la tossicodipendenza, l’amore e la redenzione nella Città degli angeli. Lo sfondo narrativo di quest’album (e non solo) dei Red Hot Chili Peppers è la California, una “Dea madre” che accudisce e allo stesso tempo abbandona i propri figli, diventati uomini troppo presto. Proprio di questo parla la title track.

A distanza di più di vent’anni, il disco è invecchiato come una buona bottiglia di vino rosso. Il Rock dei Chili Peppers si è rivelato indifferente alle grinfie del tempo. E adesso infonde nell’ascoltatore una tiepida sensazione di nostalgia, come l’istantanea di una vecchia vacanza tra amici.

Aggiornato il 09 giugno 2022 alle ore 09:11