Scala, la Filarmonica dedica il concerto alla pace in Ucraina

Ieri la Filarmonica della Scala ha dedicato il concerto alla pace. Il direttore Riccardo Chailly, che sostituisce il filoputiniano Valery Gergiev, ha deciso di avviare una raccolta fondi a sostegno del popolo ucraino. I proventi saranno devoluti all’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Inoltre, sarà aperta al pubblico la prova del 20 marzo del concerto diretto da Fabio Luisi. Prima dell’inizio dell’esibizione – in cui è stata inserita la Patetica di Cajkovskij, sinfonia nata nel dolore – agli spettatori è arrivato l’annuncio. “Gentile pubblico, i musicisti della Filarmonica della Scala e il Maestro Riccardo Chailly intendono trasmettere un messaggio di pace e dedicare questa serata alle vittime della guerra – è il messaggio accolto da un applauso – Domenica 20 marzo apriremo al pubblico una prova straordinaria diretta dal Maestro Fabio Luisi a favore dell’Unhcr, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Raccoglieremo fondi per la protezione delle persone costrette a fuggire. Un gesto concreto per sostenere donne, uomini e bambini che vivono un momento drammatico della loro esistenza. Saremo felici di contare sulla vostra partecipazione”.

Il concerto ha salutato anche il debutto alla Scala di un nuovo talento, il ventitreenne pianista giapponese Mao Fujita, solista nel terzo concerto di Rachmaninov. Debuttare alla Scala “è un sogno che si avvera: ascolto sinfonie e concerti”. Il pianista ammette quale sia la sua vera passione: la lirica che ascolta più di ogni altra musica. Ha senso fare concerti durante momenti come questi? Per Fujita la risposta è affermativa. “Da piccolo – confessa al Corriere della Sera – ero molto timido e non riuscivo proprio a esprimere e a comunicare i miei pensieri. Invece attraverso la musica, grazie al pianoforte, capii che mi diveniva semplice trasmettere esattamente quello che avevo nel cuore e nella mente. Per questo non potrò mai considerare un lavoro il suonare: è la cosa che amo, adoro percepire l’atmosfera del palco, l’acustica di una sala, la musica che mi sgorga dal cuore”.

Aggiornato il 08 marzo 2022 alle ore 14:31