Nicola Cantatore: architetto poliedrico

Se si deve trovare un esempio autentico di architetto, certamente uno tra i più significativi è quello di Nicola Cantatore, morto il 17 febbraio scorso, all’età di 92 anni. Nato a Ruvo di Puglia, in provincia di Bari il 10 novembre 1929, si trasferì con la famiglia all’età di 4 anni a Roma, dove si è compiuta la sua formazione. Fu determinante l’attività del padre Giuseppe e dello zio Domenico Cantatore, entrambi pittori di notevole livello, che lo stimolarono a iscriversi, nell’immediato Dopoguerra, al liceo artistico di via Ripetta. Nicola Cantatore ebbe maestri come Renato Marino Mazzacurati e Libero De Libero, che apprezzarono immediatamente il suo talento e furono decisivi nella sua formazione, aperta ai più diversi campi di applicazione dell’architettura.

Laureato in Architettura all’Università “La Sapienza” di Roma, dove frequentò i corsi di Enrico Del Debbio e Marcello Piacentini, iniziò a lavorare nello studio di Ernesto e Attilio La Padula contemporaneamente all’insegnamento che non tralasciò. La sua carriera accademica fu brillante: dal 1965 al 1972 assistente alla cattedra di disegno tenuta da Franco Mirri presso la Facoltà di Ingegneria della “Sapienza”; nel 1972 professore incaricato di scenografia all’Accademia di Belle Arti di Bari e, poi, nel 1974 professore ordinario di quella stessa cattedra. Nel 1978 si trasferì all’Accademia della Belle Arti di Roma, dove insegnò scenografia fino all’età della pensione. In questi anni si dedicò alla vita professionale, aprendo uno studio a Roma con Franco Mirri. Ma la professione e l’insegnamento non erano sufficienti per riempire la sua vita, che necessitava di un impegno civile e politico legato alla tutela del territorio e alla pianificazione urbanistica. Questa passione civile lo portò, tra il 1970 e il 1978, ad essere eletto consigliere al Comune di Rieti, dove per tre anni coprì il ruolo di assessore all’urbanistica.

Nel corso della sua lunga attività professionale spaziò in più settori, segnando, grazie alle sue soluzioni innovative, la storia dell’architettura degli anni Sessanta e Settanta: progettò diversi edifici pubblici e privati tra Lazio, Umbria ed Abruzzo. Inoltre si occupò di restauro architettonico e recupero ambientale, di opere di urbanizzazione, di architettura pubblicitaria con l’allestimento di grandi esposizioni, di impianti produttivi, di arredamento (soprattutto a Roma in unità abitative del centro storico) e s’impegnò anche nel settore dello spettacolo, realizzando scenografie teatrali e cinematografiche. Nicola Cantore era senz’altro un architetto fuori dal comune, poliedrico ed in grado di applicare l’architettura nei più diversi settori: un esempio raro che, certamente, farà della sua opera – nell’edilizia come nell’urbanistica e nello spettacolo – un lascito importante che sarà fonte d’ispirazione per molto tempo.

Aggiornato il 28 febbraio 2022 alle ore 12:39