“La tesi, verità tra le righe”: parliamone

Giovedì 24 febbraio è andato in onda il docufilm “La tesi, verità tra le righe”, realizzato dal nostro condirettore Paolo Pillitteri e dal regista Ettore Pasculli, sul canale Focus del digitale terrestre. La data del 24 febbraio è particolarmente significativa perché sarebbe stato il giorno dell’88 compleanno dell’ex Presidente del Consiglio dei ministri e segretario del partito socialista, Bettino Craxi.

La prima visione era stata programmata a Roma presso la Casa del Cinema per la fine di febbraio 2020, ma causa pandemia era stata posticipata a data da destinarsi. Finalmente, 10 febbraio 2022 è stato presentato in anteprima al teatro Franco Parenti di Milano registrando il tutto esaurito.

A distanza di 22 anni dalla morte di Craxi finalmente, forse, si sta iniziando un confronto su una figura tanto scomoda quanto centrale nella politica italiana della Prima Repubblica. Proprio per questo il docufilm è stato introdotto da Paolo Liguori e, subito dopo, è seguito un dibattito in studio con ospiti Piero Fassino, Claudio Martelli e Gianfranco Rotondi (in collegamento).

L’ex sindaco di Milano Paolo Pillitteri porta il suo personale contributo alla rilettura della figura del leader del Psi, forte anche della visione “privilegiata” in qualità di cognato (sua moglie era Rosilde Craxi, sorella del leader socialista, e morta nel 2017) .

Le questioni che emergono, tuttavia, sono tutt’altro che personali, anzi: toccano questioni politiche fondamentali drammaticamente attuali. Come, per esempio, il ruolo dell’Italia nell’Unione Europa, l’asse franco-tedesco, la questione Mediterraneo e quindi l’immigrazione. Ma anche il rapporto tra socialisti e comunisti italiani, Tangentopoli, Mani Pulite e il rapporto tra magistratura, canali d’informazione e politica.

Bettino Craxi fu segretario del Partito Socialista Italiano dal 15 luglio 1976 all'11 febbraio 1993. Confronti e dibattiti sulla sua figura sono fondamentali per poter gettare un po’ di luce su tutte le zone buie della storia italiana di quegli anni. Non solo, abbandonare un punto di vista puramente fazioso nell’analisi degli ultimi 50 anni di storia italiana potrebbe essere la strada maestra per risolvere il problema della disaffezione nei confronti della politica, soprattutto da parte dei giovani.

Insomma, al di là delle sacrosante opinioni politiche differenti, parliamone. Parliamone, ma per favore, con un minimo di onestà intellettuale!

Aggiornato il 25 febbraio 2022 alle ore 14:26