Personaggi della civiltà: Lutero e Calvino

Dal XV al XVII secolo l’Europa generò arte e mutamenti essenziali. L’incontro del paganesimo con il cristianesimo cattolico suscitò un cristianesimo pagano, un paganesimo cristiano. Leonardo, Raffaello, anche Bernini, Botticelli, soltanto qualche nome, li considero del cristianesimo pagano, la bellezza sopra tutto e non tragica, felice di vivere; Michelangelo, Caravaggio, li considero del paganesimo cristiano, la bellezza ma nella tragedia del peccato, del male, del sangue. Tanto per dire. È l’epoca, pure, nella quale nascono gli stati e le nazioni, identità di popoli. Con lingua, usanze differenziate, amici, nemici di altri Stati, di altre nazioni. E tra le specificità differenzianti si impone la differenza religiosa che diviene ingrediente della nazione. Se la religione cattolica pervadeva l’Europa, le nazioni, per differenziarsi, nel differenziarsi bisognavano di una religione nazionale.

Il protestantesimo proviene anche da tale fondamento differenziante nazionalistico. Il protestantesimo, i protestantesimi sono fondamentali nella storia dell’Europa ed anche per altri continenti, specie l’America del Nord. Dal secolo XVI la civiltà occidentale è imperniata sulla conflittualità, nel passato assai maggiore che nel presente, con riguardo al “peccato originale” ed alla “salvezza” nell’aldilà, conflitto presente nel cristianesimo iniziale. È una faccenda riferita al valore della fede ed al valore delle opere, il gravissimo problema della salvezza, ripeto, se capace o incapace di salvarsi da sé, o lo salva Dio, decidendo per Sua volontà o se è la volontà dell’uomo che salva l’uomo, se il bene venga dalla fede o dalle opere o dalla fede e dalle opere. Fu, questa, una problematica animatissima ed animosissima nei primi secoli della nostra Era. La posero in atto, nel tempo, San Paolo, San Giacomo, i Manichei, i Pelagiani, Sant’Agostino, tra i moltissimi, finché la Chiesa stabilì una dottrina ufficiale, saremmo “salvi” mediante le opere e la fede, credendo ma anche agendo secondo la morale cristiana.

La Chiesa attenuava ma non si cancellava, la disposizione dell’uomo al male, come aveva concepito soprattutto San Paolo e riprenderà Sant’Agostino. Si affermava il libero arbitrio, la capacità di scelta quindi la responsabilità della scelta morale. Se pecchi la colpa è tua. Nel XIII secolo questa disposizione insopprimibile al peccato, dicevo, si attenua, l’uomo è ritenuto libero di scegliere tra bene e male non peculiarmente disposto al male. Nel XVI secolo il problema riappare con maggiore virulenza, anche per motivi storico-sociali. Alcuni paesi non erano disposti a obbedire, a pagare quanto richiesto dalla Chiesa Cattolica per l’opera di San Pietro e di altre grandi attività soprattutto di carattere artistico, Roma si potenziava con il contributo dei cristiani di tutta l’Europa o meglio ancora dei cristiani del mondo, principi, sovrani vedevano allontanare la ricchezza in funzione di Roma, questo elemento di autonomia finanziaria si congiunge alla grande insoddisfazione per molti cattolici severi, chiamiamoli così, nei confronti della presunta corruzione romana.

In effetti il cattolicesimo a quel tempo aveva pochissimo di cristiano, era diventato una rievocazione del mondo greco-romano, quadri, architetture, statue, ricchezze sterminate, cardinali come principi e il Papa come un Imperatore, la sostanza religiosa era pagana nell’uomo rinascimentale, almeno come rinuncia ai godimenti terreni. Precisamente, l’aspetto religioso era anche avvinto alla bellezza, alla gioia di vivere. Cristo non è piagato, sofferente ma un Apollo crocifisso. Avverso il pericolo di una Chiesa decaduta moralmente vi era stato da sempre avversione, da Gioacchino da Fiore ad Arnaldo da Brescia, a Dante, a Girolamo Savonarola, a correnti ereticali, la Chiesa era accusata di essere simoniaca, di arricchirsi alle spalle del credente. La combinazione storica di principi che non volevano più sborsare denaro per la Chiesa cattolica, popolazione e credenti scontenti della immoralità della Chiesa esplose nella maggiore negazione del Cattolicesimo mai avvenuta ed ebbe il suo protagonista accanito in Martin Lutero.

Martin Lutero viene da origine familiare comune, fu di carattere impressionabile, tormentato dal sentirsi peccatore, colpevole, disposto al male, la decisione di rendersi monaco agostiniano fa supporre questa ragione perché Agostino era dominato dal peccato, dalla colpa e dalla difficoltà dell’uomo di salvarsi. Pare che l’occasione di monacarsi fu dovuta ad un temporale, Martino promise che si sarebbe monacato se scampato. Scampò. Si monacò. È credibile. Molti personaggi assumono repentine decisioni dovute a forte suggestione. Santa Teresa d’Avila si fa monaca carmelitana scalza per aver visto una raffigurazione di Cristo sofferente, Buddha diventa monaco ascetico dopo aver visto quanto è dolorosa la vita della gente al di là del palazzo regale dove egli viveva.

Si fa monaco, Lutero, in questo clima di tensione con Roma e quando un monaco attraversa la Germania chiedendo denaro per consentire che le anime dei defunti possano andare dal purgatorio al paradiso mediante una indulgenza della Chiesa Cattolica, Lutero si scaglia contro la possibilità di questa facoltà della Chiesa di far passare dal purgatorio al paradiso le anime. Affigge argomenti per dimostrare che aveva ragione a negare questa possibilità di vendita dalla Chiesa, la quale all’inizio non prese in considerazione il monaco Lutero, la potentissima Chiesa era ben capace di annientare rapidamente i responsabili di ogni rivolta. L’aveva fatto in passato, massacrando gli “eretici” e bruciando qualche antagonista, l’avrebbe fatto ancora, suppose. Ma non fu così. E non fu così non soltanto per la potente volontà di Lutero ma perché Lutero trovò aiuto in qualche principe e in quella disposizione ad affrancarsi da Roma che diverrà l’architrave dello scisma d’Occidente.

Non è sede per tracciare le fasi del conflitto tra Lutero e chi lo sostenne con la Chiesa, annotiamo i capisaldi del conflitto che nel tempo Lutero oppone alla Chiesa dopo aver negato alla Chiesa il diritto di vendere indulgenze. In un precedente viaggio a Roma Lutero fu devastato dalla immoralità, a suo giudizio, del cattolicesimo (taluni negano la circostanza); l’abbiamo detto, il cattolicesimo rinascimentale era una religione quasi pagana la quale esaltava l’arte più che il bene. Come poteva “salvarsi” un uomo immerso nel peccato? Lutero dopo gli argomenti contro le indulgenze sprofonda nella questione della “salvezza”, che lo traeva fin da giovane e finisce con l’alterare completamente le visione cattolica della religione cristiana. Ne diamo gli aspetti essenziali.

Per Lutero il Pontefice non ha una particolare autorità dommatica al massimo è una carica di onore; la Chiesa Cattolica non ha il diritto di promuovere la sua interpretazione delle scritture come la interpretazione vera, è il credente, ispirato dalla fede e da Dio, che si fa un suo intendimento ; l’uomo non è libero di scegliere tra bene e male, l’uomo è inclinato al peccato, in ogni caso è difettivo, e non potrebbe salvarsi per sua volontà di bene; è la fede nel sacrificio di Cristo, che è morto per salvarci, a salvarci, quindi la salvezza viene dall’avere fede che Cristo ci salva, le opere non hanno influenza per la salvezza; il Purgatorio non esiste, è un’invenzione cattolica, per Lutero; i sacramenti sono ridotti al battesimo ed all’eucarestia; i preti possono coniugarsi. Fu una radicale negazione della versione cattolica del cristianesimo. Lutero tradusse la Bibbia in tedesco, contribuendo in modo basilare alla formulazione della lingua tedesca. Come struttura della Chiesa luterana che si formò, non vi saranno sacerdoti ma pastori i quali possono coniugarsi, finiva anche il compito della Chiesa docente che valorizza la dottrina di filosofi, teologi, la tradizione, per Lutero contano esclusivamente i testi biblici.

L’impresa di Lutero sconvolse l’Europa, con rapidità alcuni paesi condivisero, talvolta apportando modifiche, la versione luterana del cristianesimo specie riferita alla salvezza per fede e nel negare potere al Pontefice. Nasceva l’Europa moderna, paesi protestanti e paesi cattolici, la possibilità di sfuggire da una religione ed assumerne un’altra. Sia pure con violentissime guerre si pervenne a poter coesistere nel medesimo stato di varie religioni e, dopo, consentire anche al non credente la convivenza. Sono le grandiose conquiste dell’Europa, addirittura anche al presente noi siamo, insieme ad altri paesi occidentali, e meglio di altri paesi occidentali, la civiltà che consente di credere in varie religioni ed anche di non credere in alcuna. Tutto ciò non si deve a Lutero o al protestantesimo, come fu definita la posizione degli anticattolici, si deve a fatto che dopo aspre guerre si convenne che era opportuno coesistere, dare libertà a tutti. Da riconoscere che lottando per la propria libertà, il protestantesimo lottò per la libertà.

Martin Lutero nacque nel 1483 a Eisleben, Sassonia, fu docente da giovane monaco e avvinto dagli studi teologici, in particolare San Paolo della Lettera ai Romani e Sant’Agostino. La protezione di autorevoli Signori tedeschi gli garantì tutela dalla Chiesa Cattolica e da autorità temporali. Si sposò Avversò rabbiosamente il movimento dei contadini. Morì nel 1546. Amava la musica e compose. È una personalità decisiva nel terreno religioso e politico. I protestantesimi sono molti, e taluni di poco o non meno rilevanti del luteranesimo. Tale il calvinismo, che prende nomenclatura da Giovanni Calvino, un francese, nato a Nyon, nel 1509, da ottima famiglia, il che permise a Calvino di studiare e laurearsi in Diritto Civile. Calvino aveva anche interessi in terreno religioso e quando l’Università di Parigi apprezzò il luteranesimo, Calvino si determinò in favore di esso. L’opera teologica essenziale di Calvino è Le Istituzioni del Cristianesimo, la dottrina di Calvino deriva da riformatori antecedenti, in specie Zwingli.

Calvino in fondo si rifà all’ Antico Testamento nel quale Dio promette ad Abramo che se Gli fosse stato fedele Egli l’avrebbe compensato di prole e beni terreni, la conclusione di Calvino è uguale: la ricchezza è un segno che Dio non ti vuol male, altrimenti ti farebbe vivere in miseria. A differenza del Cattolicesimo che guarda di sbieco la ricchezza, il calvinismo la predilige. Ma non vi è certezza sulla volontà di Dio. Quindi non resta che faticare ed accettare la volontà imperscrutabile di Dio. Calvino è radicale sulla onnipotenza di Dio, il Quale salva chi vuole. All’uomo non resta che vivere in questo mondo senza pensare a salvarsi, non nel senso di compiere qualsiasi azione ma di non smarrirsi in problemi non solvibili come la salvezza, piuttosto: lavorare. Sulla salvezza deciderà Dio. Ma se diventa ricco significa che Dio mi vuole bene, e chi sa, mi salva. Sembra.

Quindi: salvezza mediante la fede, Lutero; salvezza mediante fede ed opere, cattolicesimo; salvezza secondo la libera volontà di Dio, Calvino. Gli ebrei risolsero la questione, ritenendo che Dio vuole in loro possesso la Terra Promessa, la sacra Gerusalemme, e che ogni più derelitta persecuzione sul popolo ebraico non lo deve staccare da Dio, egli lo mette alla prova di fedeltà, Egli lo risarcirà della fede. È nella religione, sentita come vera, che l’uomo attinge ancora a quanto lo fa grande e minimo, la tragicità della condizione umana rispetto a Dio. Ossia, all’infinito.

Aggiornato il 08 dicembre 2021 alle ore 13:13