Kubrick, a Trieste 130 scatti del regista-fotoreporter

“Attraverso uno sguardo diverso, Stanley Kubrick fotografo” è una mostra che si inaugura oggi a Trieste. La personale è visitabile fino al 30 gennaio 2022. In 130 scatti esposti al Magazzino delle Idee si scopre che il genio del cinema americano prima di dedicarsi alla regia si cimenta anche nella fotografia. Non solo 2001 Odissea nello spazio e Arancia meccanica, ma anche tante foto. Tra il 1945 e il 1950, dai 17 ai 22 anni, Kubrick, da studente svogliato diventa fotoreporter. Fotografa personaggi famosi ma, soprattutto, scene di vita quotidiana in diversi contesti, dalla boxe alla scienza, per la popolare Look Magazine, di cui sono esposti 40 numeri “per la prima volta in Italia”.

Una foto della mostra è emblematica. Ritrae il tormentato e fascinoso Montgomery Clift nel suo cadente appartamento senza ascensore di New York, mentre fa colazione da solo e cammina avvolto in un vecchio tweed. Ma si trovano anche quegli scatti che non sono mai stati pubblicati. Uno su tutti, il servizio, qui in versione ridotta, sull’aspirante modella e attrice Rosemary Williams.  “In Italia si è assistito a un’iniziativa simile nel 2020, a Milano, a cura di Rainer Crone, che fu proprio colui che negli anni Novanta scoprì l’altro volto artistico di Kubrick”, ha spiegato in un’anteprima, Guido Comis dell’Ente regionale per il patrimonio culturale, che ha organizzato l’esposizione a cura di Sean Corcoran e Donald Albrecht, in collaborazione con il Museum of the City of New York e l’Archivio Stanley Kubrick.

“È questa una mostra – ha aggiunto l’assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli – che continua il percorso avviato da Erpac per fare conoscere al grande pubblico l’attività, ancora oggi poco nota, di grandi protagonisti di altre arti, in particolare del cinema”. Nella sezione finale viene proiettato Il giorno del combattimento del 1951, il primo film di Kubrick che, con un taglio giornalistico, racconta la giornata del peso medio Walter Cartier su cui aveva realizzato già un reportage fotografico. E poi c’è un estratto de Il bacio dell’assassino, il suo secondo lungometraggio (1955), dove regnano un mix di boxe, crimine, sale da ballo e ballerine.

 

Aggiornato il 01 ottobre 2021 alle ore 11:35