Sirimavo Bandaranaike: la prima donna capo di Stato

Nasce a Ceylon nel 1916. La sua famiglia è di classe alta. Il padre è un politico e la madre pratica la medicina ayurvedica. Il nonno era capo della comunità induista. Uno zio è il primo a ricevere l’onorificenza di Sir britannico di Kandy. Frequenta scuole cattoliche pur mantenendo la fede buddhista. Da giovanissima, fa volontariato in sostegno dei settori sociali più vulnerabili. Allestisce cliniche, distribuisce viveri e medicine nei territori interni de Ceylon. Entra in politica attiva dopo l’assassinio del marito Solomon West Ridgeway Dias Bandaranaike, avvocato con studi ad Oxford e poi ministro delle amministrazioni locali. Sirimavo ne diventa la consulente. Convince il marito a dimettersi dal suo partito e fondano insieme lo Sri Lanka Freedom Party. Il marito viene eletto e assume la carica di primo ministro.

Lei lo appoggia e lo sostiene con azioni politiche e consigli. Il marito viene ucciso a colpi di pistola da un monaco buddhista che lo ritiene sacrilego perché contro la medicina tradizionale. Segue un periodo di disordini. Nel 1960 viene eletta segretaria del Partito per la libertà. Commuove spesso gli avversari che la chiamano la “vedova piangente” perché frequentemente in lacrime durante le campagne elettorali. Il Partito della libertà stravince alle elezioni e lei diventa primo ministro nel 1960: è la prima donna al mondo ad assumere la carica di Primo ministro di una nazione. Nel suo percorso politico realizza il ritorno all’uso amministrativo del singalese al posto dell’inglese. Viene rafforzata l’identità religiosa buddhista.

La minoranza Tamil di religione induista non accetta questo mutamento religioso e provoca disordini. Gestisce con abilità i problemi di crisi economica e in particolare, la tensione fra le comunità singalesi e Tamil che costituiscono il dodici percento della popolazione. La minoranza Tamil cercherà di ottenere l’indipendenza dei territori nord-orientali. Negli anni Settanta, istituisce il ministero per i bambini e per le donne. Nomina la prima donna capo di gabinetto dello Sri Lanka. Il suo percorso politico è movimentato. Nel 1977 viene accusata di abuso di potere e privata dei diritti civili. Non si arrende. Viene eletta primo ministro per poi tornare all’opposizioni in tre diverse occasioni. È stata una donna molto benvoluta e ancora oggi è considerata un personaggio storico fondamentale per la storia dello Sri Lanka.

Aggiornato il 06 luglio 2021 alle ore 11:19