L’abitudine dei giornali di buttare tutto nella faziosità politica non si ferma a cospetto della vita privata degli uomini, e nemmeno in occasione della loro dipartita. Franco Battiato lo sapeva bene e se lo aspettava, così aveva cercato di non confondere la sua attività musicale con quella politica. Estimatore di Franco Battiato era il filosofo Giuseppe Aziz Spadaro, che condivideva col poeta musicista la ricerca esoterica, il mistero che avvolge la tradizione siciliana. Di quest’ultima Battiato ne era il perfetto testimone: per questo era stato scelto dal filosofo Manlio Sgalambro, conosciuto dal cantautore sempre in Sicilia e in occasione della presentazione di una raccolta di poesie di Angelo Scandurra. Nel 1994 Spadaro brindava alla comunione d’intenti tra Battiato e Sgalambro e ne illustrava le prospettive su “L’Italia Settimanale” di Marcello Veneziani: da lì a poco due opere teatrali, “Il cavaliere dell’Intelletto” e “L’ombrello e la macchina da cucire”. Evidente la contaminazione di Sgalambro, c’è sintesi tra il poema epico e la dannazione surrealista: Battiato stava entrando nella dimensione misterica e maledetta dei Lautréamont. Isidore Lucien Ducasse, detto Lautréamont, il raffinato cantore del rapporto tra uomo e male, che ha detto di sé: “Ho cantato il male come hanno fatto Mickiewicz, Byron, Milton, Southey, de Musset, Baudelaire, Maupassant… naturalmente ho esagerato un po’ il diapason per fare del nuovo nel senso di quella letteratura sublime che canta la disperazione soltanto per opprimere il lettore e fargli desiderare il bene come rimedio. Così è sempre, dopotutto, il bene che è il soggetto, soltanto il metodo è più filosofico e meno ingenuo di quello della vecchia scuola. È quello il male? No, certamente no”.
Con i “Canti di Maldoror” di Lautréamont nasce il Surrealismo, più di cent’anni dopo una sorta di fiume carsico ricollegherà Battiato e Sgalambro a questa ricerca, ma tutta in chiave misterica e siciliana. Di fatto già prima di questa folgorazione i testi di Battiato ci narravano di un Mediterraneo dell’età classica. Gli artisti (i cantanti) italiani, in profonda soggezione, erano costretti dal peso culturale del duo Sgalambro-Battiato a piegarsi ai testi aulici, frammenti di Eraclito ed epigrammi di Callimaco: veniva concesso loro solo accostare un po’ di tinte rockeggianti, come nei brani “Strani giorni”, “Amata solitudine” e “Segunda - Feira”. Certo “La Cura” la riserva solo alla sua voce, e le trentamila copie vendute sono solo merito di Battiato. Ha cantato al Concertone del Primo Maggio come alla festa di Alleanza nazionale, ma precisando che “l’artista non deve essere necessariamente un artista impegnato, tanto meno politicizzato”. Non era di sinistra né di destra, nel 2005 diceva al Corriere della Sera di votare per le Comunali catanesi a favore di Enzo Bianco (centrosinistra) per non appoggiare Umberto Scapagnini del centrodestra, e perché irritato dallo stile imposto da Silvio Berlusconi in televisione ed in politica. Il Secolo d’Italia (giornale di An) dichiarava la propria delusione per la scelta del cantautore, che proprio in Sicilia veniva considerato sulle posizioni di An: qualche mese prima aveva cantato alla festa di Alleanza nazionale nella Palazzina Liberty di Milano. Battiato replicava prontamente: “Io non sono né di destra né di sinistra, sono un cultore delle tradizioni culturali, quelle che Berlusconi ha offeso con le sue tivù; le tivù di Berlusconi già erano un segno premonitore del disprezzo per la serietà di essere artisti: io sono un proletario dello spirito...”.
Intervistato da Lilli Gruber nel 2010, afferma nuovamente “non sono né di destra né di sinistra, sto in alto. E sono per l’essere umano e per gli esseri umani”. Nel novembre 2012 viene nominato assessore al Turismo, allo Sport ed allo Spettacolo dal governatore siciliano Rosario Crocetta: Battiato però precisa: “Ho rinunciato al compenso”. Ma un anno dopo (marzo 2013) è in visita al Parlamento europeo e dichiara “Queste troie che si trovano in Parlamento farebbero qualsiasi cosa... è una cosa inaccettabile, sarebbe meglio che aprissero un casino”. L’intervento scatena l’indignazione del presidente della Camera, Laura Boldrini. Il presidente della Regione Sicilia (Crocetta) revoca immediatamente l’incarico sia a Battiato che ad Antonino Zichichi, assessore regionale ai Beni culturali ed amico di Battiato.
Il suo senso della politica era fortemente aristotelico. Quindi il cantautore spiega poi alla trasmissione “Servizio Pubblico” di essere stato male interpretato, in quanto le frasi pronunciate non avevano affatto una matrice misogina: “È un’espressione simbolica, fatta per esprimere una corruzione dilagante. Potere pubblico e privato si mischiano a vantaggio del secondo: ci sono parlamentari che hanno accettato denaro per votare decreti e leggi dannose per il Paese: questi devono essere espulsi”.
Ospite della Gruber, nel 2015 recita l’epitaffio per i 5 Stelle: “In Sicilia avevamo un’enorme possibilità. Ho deciso di andarmene per una motivazione molto semplice: le riunioni che si tenevano con i 5 Stelle erano state tre; ognuno di loro mi diceva che i soldi appartenenti ai 5 Stelle sarebbero andati nelle mie mani. Insomma, avevano capito che non ero affatto un buffone. Questa fu l’ultima data della mia presenza in politica; avevo determinato un progetto davvero interessante che comprendeva musica quantistica, quantismo di genere politico, e tutti ne furono soddisfatti. A un certo punto, pressoché alla fine del progetto, ho detto qualcosa che, essendo accaduto quel che è successo, non avrei dovuto dire. Ciò che ho detto di per sé non concerneva soltanto le donne, o perlomeno non era per niente un’estrinsecazione misoginia”; quindi Battiato individua i limiti culturali dei 5 Stelle e ne prevede la veloce fine.
“Bandiera Bianca”, “Povera Patria”, “Radio Varsavia”, “Up Patriot to Arms”, “Lettera al governatore della Libia”, “Ermeneutica”, “I’m That”, “Inneres Auge” e “23 coppie di cromosomi” e tante altre rimarranno immanentemente liriche. Non è un caso che dopo aver ascoltato Battiato molti giovani siano tornati a studiare Omero.
Aggiornato il 18 maggio 2021 alle ore 17:01