Dopo aver curato il trattatello del filosofo, teologo e moralista seicentesco Pierre Nicole Miseria dell’uomo, uscito per i tipi della Liberilibri esattamente un anno fa, Marco Lanterna arriva ora in libreria con un suo breve saggio antivitalista intitolato Peisithanatos. Trattato della buona estinzione.

Peisithanatos, “Persuadimorte”, è anche il soprannome con il quale è passato alla storia il filosofo greco Egesia di Cirene, eutanatista del IV a.C. Recita l’incipit della bandella: “Il Peisithanatos s’innesta con stile novo-classico nella storia di pessimismo e nichilismo. Concepito prima della pandemia, ne trae l’ultimo conforto”.

Il mondo degli uomini ha i giorni contati nella visione filosofica abiotica e lunare dell’autore, che perciò mette subito in chiaro le cose con il lettore: “L’unico miglioramento possibile per l’uomo è l’estinzione, l’andarsene alla chetichella senz’ovazioni né piagnistei, essendo issofatto un essere malvagio e immedicabile, come fin troppo ampiamente dettaglia la sua storia e ancor prima genealogia dall’Australopithecus afarensis in qua”. C’è poco da stare allegri: viviamo in un mondo in cui la scienza non sa, l’economia non salva, l’infosfera non informa; in cui le nazioni, affratellate a parole, permangono in una guerra silente; in cui lo Stato, nel nome ipocrita della sopravvivenza collettiva, legifera il sacrificio dei singoli; in cui il prossimo è bava agli angoli della bocca d’un arruffapopolo; il futuro è fosco e il buon Dio o non esiste o è pessimo. Occorre rendersi conto finalmente che il Cosmo è ostile alla Terra (“un globetto azzurrastro”, “una bolla di sapone sul punto di scoppiare”) e alla vita sulla Terra, che “vien fuori da brodetti, tiepide pozze, acquitrini primordiali: origini putride e graveolenti. In seguito peggiora”.

L’uomo, sostiene Lanterna, deve prenderne atto una volta per tutte, e ammettere di non aver compiuto alcun passo etico dagli ominidi suoi avi, e di essere un catastrofico flop. Perciò caldeggia la fine della vita sul nostro pianeta, dell’uomo e di tutte le specie animali e vegetali, consegnando questo suo libro – un testamento racchiuso dentro una bottiglia – all’umanità del terzo millennio. Invitandola all’eutanasia come gesto etico ed estetico, a prepararsi filosoficamente alla morte, che sarà inevitabile, e di cui “il Covid, figliato dall’uomo o dalla natura, è solo una prova generale, accordatura di strumenti e vocalizzo”.

(*) Marco Lanterna (1973), pubblicista e Selbstdenker, è nato a Milano da padre pittore. È cresciuto alla “scuola” di Anacleto Verrecchia e di Sossio Giametta, dei quali ha curato alcuni libri. È anche traduttore e postillatore di moralisti, da Damien Mitton a Vauvenargues, a Pierre Nicole. Di quest’ultimo, per Liberilibri ha curato l’edizione italiana di Miseria dell’uomo (2020).

(**) Peisithanatos. Trattato della buona estinzione, Liberilibri 2021, collana Oche del Campidoglio, pagg. 154, euro 14, ISBN 978-88-98094-88-2

Aggiornato il 26 febbraio 2021 alle ore 11:04