Gli antichi Celti e i loro sacerdoti Druidi da sempre catturano l’attenzione di storici e archeologi e attirano l’interesse dei più, complice anche la copiosa letteratura e la filmografia a loro dedicata. Tutti conoscono la saga di Re Artù e del suo mentore il celebre Merlino, trasposizione mitologica di un antico sacerdote celtico. In Oltre le nebbie di Avalon, un saggio e un romanzo insieme, scritto a quattro mani da Antonio Masala e Tristano Quaglia, viene ripercorsa la storia e il mito dei Celti e dei loro sacerdoti, i Druidi, rifacendosi soprattutto alla copiosa tradizione orale. Il volume di Antonio Masala e Tristano Quaglia, è diviso in due parti: la prima è incentrata sulla descrizione storica, sociale, politica e religiosa di quel popolo, per farne conoscere il contesto e il modus vivendi. Ampio spazio trova anche l’analisi della cosmogonia e della spiritualità celtica e druidica, oltre alle leggende dell’antica Britannia. Viene sfatata l’idea di un paganesimo rozzo; il politeismo attribuito ai Celti era, infatti, solo apparente; si trattava di un percorso obbligato per dare forma e concretezza a un unico Principio divino, che necessariamente doveva essere compreso anche dal volgo per non rimanere esclusivo patrimonio della classe sacerdotale.

A dispetto dei resoconti di Cesare e delle successive testimonianze dei missionari cristiani, nella religione druidica il politeismo era solo apparenza, in quanto sussisteva un Dio non manifesto, racchiuso in sé stesso, una sorta di “tenebra primordiale” dal nome impronunciabile, la cui conoscenza era esclusivo patrimonio della classe sacerdotale. Per rivelarsi all’uomo, tale Principio doveva scendere sul piano materiale, integrandosi con esso. Questo concetto è incredibilmente moderno: spirito e materia sono percepiti come un tutt’uno, l’uno imprescindibile all’altra e viceversa. Il credo celtico era di stampo naturalistico e animistico, pertanto sole e luna erano divinizzati, per rappresentare gli archetipi del maschile e del femminile e il ciclo stagionale originava il tempo sacro, con i suoi istanti topici e i relativi culti. Se il solstizio d’inverno rappresentava il momento estremo della lotta delle tenebre con la luce, quest’ultima conosceva l’apoteosi nel giorno più lungo dell’anno, quando il sole entra in Cancro. Una reminiscenza dell’antica festa della luce è giunta fino ai giorni d’oggi e ogni anno il 21 di giugno a Stonehenge, uomini e donne, giunti da ogni parte del mondo, rivivendo gli antichi riti, ne colgono l’antico messaggio e celebrano la fiducia in “Gaia”, la grande madre terra, spesso vilipesa e offesa dalla società contemporanea.

Nell’ambito della religione druidica, inoltre, esiste anche un curioso parallelismo con l’universo massonico in quanto il Principio si manifesta negli opposti-complementari, attraverso tre attributi, Nerz, Karantez e Skiant che rappresentano, rispettivamente, la Forza, l’Amore-bellezza e la Sapienza-saggezza che tanto ricordano le tre luci del tempio latomistico. Queste sono le doti del Dio increato, che si proiettano nei Tre Dei in Uno e nelle Tre Dee in Una. Le divinità che costituiscono il pantheon druidico, pertanto, sono le rispettive manifestazioni delle due divinità. Da qui scaturisce uno dei pilastri del druidismo che recita “Tutti gli Dei sono un unico Dio e tutte le Dee sono un’unica Dea”. La seconda parte del libro è dedicata a un viaggio introspettivo e magico: il lettore, introdotto nel mondo celtico e druidico, è pronto ormai ad affrontare questa esperienza simbolica in compagnia di un druido che gli farà percorrere il sentiero iniziatico fino a diventare sacerdote e a penetrare così le nebbie di Avalon. Infine una citazione sul titolo Oltre le nebbie di Avalon... I Celti non possedevano il concetto di stato, erano divisi in tribù, spesso in guerra fra loro. Vi erano i Galli, i Celtiberi, i Boi, i Senoni, solo per citarne alcuni. Ogni tribù aveva proprie tradizioni, usi costumi e miti. Il testo è incentrato in particolare sulla tradizione britannica, legata alla saga di Re Artù. Il nome prende spunto dall’isola di Avalon, luogo fantastico dove si rifugiarono druidi e sacerdotesse per sfuggire alla persecuzione romana e cristiana.

Ivi avrebbero fondato un cenacolo iniziatico-sacerdotale celandolo, con una fitta coltre di nebbia, agli occhi dei profani. Una localizzazione geografica? Tutte le teorie convergono sull’odierna Glastonbury, una cittadina sita nella regione del Somerset, in Inghilterra, luogo di numerosi ritrovamenti archeologici, ma anche teatro di tanti racconti. In quel sito sorgono i resti di un’antica abbazia dove, in pieno Medioevo, furono ritrovate le spoglie di Re Artù che la leggenda vuole fosse stato trasportato ad Avalon dalla sorellastra Morgana; inoltre vi è un enigmatico “Tor”, una collinetta terrazzata, ai cui piedi sgorga una sorgente che gli inglesi chiamano “Chalice Well” (il pozzo del Calice), in quanto si racconta che lì fosse stato nascosto il Santo Graal. Curiosamente l’acqua del pozzo è rossastra per la presenza di ferro; per il mito, invece, quel colore è dovuto al santo calice. Avalon è l’isola della conoscenza e chi ci abita (o ci arriva) è un iniziato che persegue il sapere; per questo Avalon, è un luogo dell’anima, è la meta di un percorso interiore, celato dalle nebbie della profanità, solo chi corregge e migliora se stesso, solo chi ambisce agli stati superiori dell’essere, vi può arrivare, dimorare.

 

Oltre le nebbie di Avalon Cronache celtiche e Magia dei Druidi

di Antonio Masala e Tristano Quaglia

Casa editrice Tipheret – 196 pagine, 18 euro

 

Gli autori

Antonio Masala, 52 anni, è laureato in giurisprudenza. Da sempre affascinato dai Cavalieri Templari ha scritto All’ombra del tempio edizioni Atanor. Appassionato di miti, simbolismo, storia e leggende è entrato a far parte dell’Ordine Druidico di Avalon indirizzandovi studi e ricerche.

Tristano Quaglia, 49 anni, studioso di tradizioni nordiche, culti pagani e di antropologia dei popoli indoeuropei, ha approfondito la spiritualità e la ritualità dell’antica religione celtica, individuandone i legami con il Bramanesimo dell’India. Attraverso l’associazione “Italia Esoterika” di cui è presidente e dell’Ordine Druidico di Avalon promuove eventi sul tema.

Aggiornato il 15 giugno 2020 alle ore 15:44