Al piccolo Teatro “Il salotto di Pulcinella”: loro (quelli) di Napoli

A Roma, in via Urbana 11, nello storico quartiere Monti c’è l’artista imprenditore Vincenzo De Vivo che ha attuato appieno il detto “Chi nun tene coraggio nun se cocca ch' 'e femmene belle” e cioè: chi non osa non andrà lontano nella vita. De Vivo ha osato! Nato a Napoli e cresciuto nella Capitale, ha da sempre avuto una passione sfrenata per tutto quello che riguarda la città di Partenope: dall’arte alla cucina. E così ha messo assieme tutti gli ingredienti necessari per accogliere più volte durante la settimana un pubblico di ottanta persone e farle prima mangiare, rigorosamente napoletano, e poi dare loro uno spettacolo prevalentemente napoletano. De Vivo cucina, De Vivo accoglie, De Vivo si è inventato una sorta di “porta cuppetiello (cartoccio)” e un reggi calice, per poter far muovere liberamente l’ospite senza avere il fastidio del piatto e del bicchiere.

Vincenzo De Vivo eclettico, operoso e instancabile si giova di validi collaboratori, alcuni di famiglia come la sorella e i figli per la parte culinaria, e per la parte artistica e soprattutto per lo spettacolo che è in scena prevalentemente qui, al piccolo Teatro Il Salotto di Pulcinella, ha trovato la sua metà artistica nel bravissimo Enzo Avolio, attore, doppiatore, regista e autore. Avolio ha infatti scritto e diretto per il teatro "Napolitudine", "Napulerìe…'e ccose ‘e Napule", "Abbraccio napoletano", "Penso che un sogno così...", "Il Monaco nel letto" ed altre commedie. Artista che  non si può raccontare, va visto, ascoltato, respirato e apprezzato dal vivo. Dalle canzoni classiche napoletane alle sue composizioni, dai “femmenielli” alle poesie di Eduardo per raggiungere l’apoteosi con “Io ti amo” di Stefano Benni.

Dalla mente di Avolio per e con De Vivo nasce “L'Oro di Napoli”, un format che vuole offrire al pubblico che frequenta Il salotto di Pulcinella, il maggior numero possibile di gemme preziose, quelle stesse che costituiscono la ricchezza culturale partenopea.  Nessuna mira filologica o intellettualismi tanto cari ai napolitologi, tanto meno il tentativo di scimmiottare i grandi miti della scena partenopea.  Nessun riferimento all’omonimo film del grande Vittorio De Sica... più che altro una mostra spettacolo semipermanente di alcune delle peculiarità culturali che costituiscono l'essenza di quel tesoro: la creatività e la fantasia di un popolo la cui principale dote consiste nella sua naturale indole teatrale.

Le prossime date de “L’Oro di Napoli” 7-14 e 27 marzo e 4 e 25 aprile

Per seguire l’intera programmazione del teatro: www.ilsalottodipulcinella.com

Il salotto di Pulcinella, via Urbana, 11 00184 Roma. Prenotazioni: 06/4823339

Aggiornato il 28 febbraio 2020 alle ore 12:46