Massimo Popolizio torna in scena. Dopo il successo di Ragazzi di vita, tratto da Pier Paolo Pasolini, l’attore-regista firma un nuovo allestimento: Un nemico del popolo di Henrik Ibsen. Il dramma, che indaga i temi del potere, della corruzione, della responsabilità etica, è in programma al Teatro Argentina di Roma da domani al 28 aprile. Popolizio rilegge il testo in chiave ambientalista. Il dramma ibseniano indaga sul rischio che ogni società democratica corre quando chi la guida è corrotto e la maggioranza soggiace al giogo delle autorità pur di salvaguardare l’interesse personale. Nella vicenda un conflitto politico e morale contrappone due fratelli: il medico che scopre l’inquinamento delle acque termali della sua città e il fratello-sindaco insabbiatore.
“Il mio personaggio – sostiene Popolizio – se la prende con la maggioranza. La considera il nemico più pericoloso per la comunità. Perché è composta da imbecilli. E allora perché dovremmo stare alle sue decisioni? È ovvio che si tratta di una provocazione. Però effettivamente sembra lo specchio dell’oggi: parlare alla pancia della gente può anche andare bene, ma siamo certi che tutto ciò che viene poi votato dalla pancia sia giusto? Con questo non intendo strizzare l’occhio a certa attualità politica, altrimenti, invece di uno spettacolo teatrale, avrei fatto una puntata di Report. Tuttavia la riflessione sui rischi che corre una comunità è necessaria, sia pure divertendo il pubblico”.
Un nemico del popolo, nella traduzione di Luigi Squarzina, è prodotto dal Teatro di Roma - Teatro Nazionale. Tra gli interpreti, oltre allo stesso Popolizio, figurano Maria Paiato, Tommaso Cardarelli, Francesca Ciocchetti, Martin Chishimba, Maria Laila Fernandez, Paolo Musio, Michele Nani, Francesco Bolo Rossini, e Dario Battaglia, Cosimo Frascella, Alessandro Minati, Duilio Paciello, Gabriele Zecchiaroli. Le scene sono di Marco Rossi. I costumi di Gianluca Sbicca.
Aggiornato il 20 marzo 2019 alle ore 12:25