Tempo di Libri: presentato il docufilm su Antonio Tabucchi

“Se di tutto resta un poco. Sulle tracce di Antonio Tabucchi”. Il docufilm sullo scrittore firmato da Diego Perucci è stato presentato nel corso di Tempo di Libri. Sarà al cinema dal 17 aprile e in prima tivù su LaEffe, il 25 aprile.

Il documentario, della durata di 55 minuti, è un polifonico omaggio ad un intellettuale italiano. Narratore, docente e uomo di cultura. Le voci presenti nel docufilm sono molteplici: vanno da quelle più vicine come la moglie e il figlio a quelle di amici e di intellettuali.

A sei anni dalla sua morte arriva sugli schermi una ricostruzione letteraria e civile di un autore molto amato dai lettori e poco dal mondo letterario. Un intellettuale maltrattato da destra e da sinistra. Secondo i detrattori era un considerato un novello Prezzolini che insegnava agli italiani come avrebbero dovuto comportarsi vivendo all'estero.

Ma la ragione dell’esilio volontario, in realtà, riguarda la pura passione per colui il quale sarebbe diventato l’autore di riferimento di Tabucchi. Vale a dire, Fernando Pessoa. Tabucchi non si è mai chiuso nella torre d'avorio della conoscenza perché sapeva ascoltare. Arte rara in un mondo di sordi.

Ma vedendo il documentario non si può non notare un’autentica assenza: quella del regista Roberto Faenza. Il cineasta che ha portato sullo schermo il libro più noto di Tabucchi: “Sostiene Pereira”, interpretato da Marcello Mastroianni. La cui partecipazione, nonostante il riconoscimento internazionale, fu fortemente osteggiata.

 Tabucchi e Faenza lavorarono insieme alla trasposizione cinematografica del testo. Per queste ragioni, senza alcun dubbio, la testimonianza del regista, sarebbe stata un valore aggiunto nell’economia del racconto documentaristico.

Aggiornato il 03 maggio 2018 alle ore 17:53