“Made in Italy”, il film delle “brave persone”

“Made in Italy” è un film che racconta le “brave persone”. Luciano Ligabue presenta così il suo nuovo lungometraggio al cinema Victoria di a Modena. L’accoglienza è quella destinata alle star. Calorosa e trepidante.

Liguabue è un artista “totale”. Musicista, scrittore e regista reggiano. “Made in Italy” è il suo terzo film dietro la macchina da presa. Dopo il folgorante esordio avvenuto nel 1998, con “Radiofreccia”, interpretato da un giovane Stefano Accorsi. E il mezzo passo falso della seconda prova, “Da zero a dieci” del 2002. Per “Made in Italy” Ligabue ha richiamato il suo “attore feticcio”.      

“Ero un po’ preoccupato di lavorare di nuovo con Stefano, dopo così tanto tempo − sostiene Ligabue −, perché “Radiofreccia” ha lasciato un bellissimo ricordo e non volevo rovinarlo. Però, a conti fatti, è stato bello ritrovarsi, perché dopo vent’anni ho rivisto uno Stefano ovviamente maturato per esperienze di vita e non solo professionali”.

Il cineasta ricorda che, per le cose più pratiche che si vedono nel film ha “preso spunto dalle discussioni con gli amici, che sono tutte brave persone. Ma essere brave persone in Italia non paga perché si deve fare più fatica rispetto agli altri”.

Secondo Ligabue, “Made in Italy” è un film “che parla d’amore, per le radici, gli amici, la famiglia e anche per il nostro Paese, anche se quell’amore costa molto sacrificio, molta sofferenza e frustrazione”.

Il regista rivela che “il film “Made in Italy” è nato poco dopo l’omonimo concept album del 2016. Già è anacronistico un concept album nel 2016, quando è uscito, perché mediamente oggi tutti ascoltano la musica con più velocità e arrivano spesso fino al primo ritornello e poi passano ad altro. Il film è venuto poco dopo. A un certo punto mi sono reso conto che avevo la possibilità di raccontare una categoria che non è molto raccontata nelle opere di fantasia perché non è così “cool,” ed è la categoria delle brave persone”.

Aggiornato il 09 marzo 2018 alle ore 11:47