L’Inferno di Brown   nel film di Howard

Esiste sempre il rischio che un film tratto da un libro di successo possa deludere lo spettatore. Nel caso di “Inferno”, tratto dall’omonimo libro di Dan Brown, il regista Ron Howard è riuscito a trasferire sul schermo le vicende e le atmosfere che sono al centro del romanzo e del thriller con ammirevole bravura.

Nella prima scena c’è un uomo che corre fra i vicoli di una Firenze rinascimentale. Per evitare di essere fermato dai suoi inseguitori, si lancia nel vuoto suicidandosi. Nella seconda scena, con cui ha inizio la rappresentazione cinematografica, il professor Robert Langdon, parte impersonata dal bravissimo Tom Hanks, si trova in un letto di ospedale. Lo studioso, esperto di simbologia religiosa, già presente nei precedenti libri di Brown, ha subìto una lesione alla testa e per questo è provvisoriamente smemorato. Aiutato dalla dottoressa Sienna Brooks, Langdon è costretto, anche se convalescente, a fuggire dall’ospedale, perché una donna vestita da carabiniere vorrebbe ucciderlo. Il professore riacquista la memoria e lentamente ricostruisce quanto era accaduto prima che fosse condotto in ospedale.

Il film è coinvolgente e affascinante anche perché è ambientato nei luoghi più belli e importanti di Firenze come gli Uffizi, Palazzo Pitti, Palazzo Vecchio, il Giardino di Boboli. Langdon, ospite nella bella casa della dottoressa Brooks, ritrova nei suoi vestiti un puntatore tecnologico, all’interno del quale vi sono raffigurati i cavalieri medievali. Nella casa della Brooks contempla una riproduzione dell’Inferno di Dante Alighieri realizzata da Sandro Botticelli e ne rimane profondamente colpito. Inseguito dalla polizia, dall’Autorità internazionale della sanità, Langdon ricorda che il miliardario che si è tolto la vita aveva concepito un disegno terribile, ispirato da una idea nichilista. Secondo il miliardario bisogna diffondere un virus letale, che alla stessa stregua delle epidemie nere del Medioevo, sfoltisca e riduca il numero degli abitanti, poiché il sovrappopolamento minaccia il futuro dell’umanità e il progresso della civiltà.

Langdon, nel Salone dei Cinquecento, sempre inseguito da chi lo ricerca, osserva l’affresco di Giulio Vasari in cui è raffigurata la Battaglia di Marciano e trova la scritta enigmatica “Cerca Trova”. Subito, avendo una geniale intuizione, mentre nella sua mente le allucinazioni dovute alla lesione subìta alla testa gli mostrano i dannati descritti da Dante nella Divina Commedia, Langdon, accompagnato dalla dottoressa Brooks, percorre il Corridoio Vasariano, che collega Palazzo Vecchio con Palazzo Pitti. In un altro luogo, dietro la maschera funebre di Dante Alighieri, il professore trova una scritta enigmatica che lo induce a recarsi a Venezia. Durante il viaggio, conversando con un agente, Langdon apprende che è stato interpellato, per le sue competenze in materia di simbologia religiosa, per smascherare il folle disegno perseguito dal miliardario suicida.

Giunto a Venezia, Langdon si reca in compagnia della dottoressa Brooks ad osservare i Leoni che, in base alle conoscenze acquisite dagli storici, in origine si trovavano a Costantinopoli, l’attuale Istanbul. Da questa annotazione erudita, Langdon trae lo spunto per un fare una riflessione sulla figura del Doge Enrico Dandolo, che morì a novantotto anni e venne sepolto a Costantinopoli. Attraverso questa intuizione, Langdon si reca ad Istanbul per aiutare gli investigatori e i responsabili della sanità internazionale a sventare il piano del miliardario suicida, che desidera provocare una epidemia per sterminare parte dell’umanità e dare una soluzione ai problemi del nostro tempo: la sovrappopolazione, l’immigrazione, la crisi economica.

Il finale del film, tra azioni concitate e la visita alla tomba del Doge Enrico Dandolo, situata nella Basilica di Santa Sofia ad Istanbul, è davvero emozionante. Un thriller che, mescolando complotti, luoghi storici e opere d’arte, tiene lo spettatore in uno stato di perenne tensione, grazie alla suspense che è capace di generare.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:27