Abraham B. Yehoshua: “La Comparsa”

Fra i grandi scrittori contemporanei Abraham B. Yehoshua occupa, nel panorama della letteratura del nostro tempo, un posto di primo piano, poiché nei suoi libri riesce a rappresentare le inquietudini spirituali della nostra epoca e ad indagare con sguardo penetrante la natura umana.

Nel suo ultimo libro, intitolato “La Comparsa” ed edito dalla casa editrice Einaudi, Yehoshua in una narrazione coinvolgente ed emozionante conduce un’analisi straordinaria sul tema eterno dell’amore e sulle incomprensioni che possono sorgere nel rapporto tra gli uomini e le donne. La vicenda rappresentata nel suo libro è ambientata in un quartiere gerosolimitano di Gerusalemme, dove vivono gli ebrei ortodossi, gelosi custodi delle tradizioni ebraiche. Noga è una donna matura che, dopo avere abbandonato Gerusalemme e la casa dei suoi genitori, si è trasferita nella città olandese di Arnhem per esercitare la professione di musicista.

Noga è una musicista che suona l’arpa e lavora in un teatro lirico, nel quale vengono rappresentati i grandi spettacoli musicali della tradizione classica. Dopo la morte di suo padre, un ingegnere laico che per la sua intera vita aveva voluto abitare in un quartiere dominato dagli ebrei ortodossi, Noga rientra a Gerusalemme. Sua madre, ormai rimasta da sola e anziana, viene persuasa da suo figlio Honi a trasferirsi in un’elegante e raffinata casa di riposo per anziani che si trova a Tel Aviv. Noga è obbligata a rimanere a Gerusalemme nella casa della sua famiglia di origine, poiché se fosse disabitata dovrebbe, in base al contratto sottoscritto in passato dai suoi genitori, essere restituita alla comunità degli ebrei.

Sono di straordinaria perfezione stilistica e di grande efficacia descrittiva le pagine del libro che raffigurano la mentalità culturale e il clima spirituale che regnano nel quartiere gerosolimitano di Gerusalemme in cui è situata la casa, luogo in cui si coglie la differenza che vi è tra il valore della laicità e il rischio del fanatismo religioso. Noga, dovendo rimanere lontana dal teatro lirico e dall’orchestra in cui lavora in Olanda per un periodo di tre mesi, viene invitata da suo fratello Honi, un produttore cinematografico, ad accettare il ruolo di comparsa in alcuni film.

Proprio durante la messa in scena della Carmen, che si svolge ai piedi della montagna di Masada, dove gli ebrei si suicidarono per non consegnarsi ai nemici e ai romani, Honi casualmente incontra l’ex marito di sua sorella, il cui nome è Uriah. Il matrimonio tra Noga e Uriah si è incrinato fino alla loro separazione e al divorzio, poiché Noga non ha voluto avere figli. Nel libro è stupefacente la bravura e la capacità di Yehoshua di mostrare il turbamento interiore che assale Uriah quando apprende che la sua ex moglie è ritornata a Gerusalemme e fa la comparsa, per un breve periodo, in film e spettacoli teatrali. Uriah si nasconde dietro il palco, durante la rappresentazione della Carmen, per contemplare in preda all’estasi dei sensi il volto della sua ex moglie. Pur di rivederla si finge a sua volta comparsa in uno sceneggiato in cui lavora Noga.

Nella casa di Gerusalemme, dopo questi tentativi velleitari, Uriah finalmente ha la possibilità di dialogare con l’ex moglie con cui crede di avere un conto in sospeso. Questo dialogo sull’amore è così profondo che evoca il “Simposio”, il grande testo filosofico di cui è autore Platone. Uriah confessa a Noga che, pur essendosi risposato ed avendo avuto dei figli, è ancora innamorato di lei. Con l’animo straziato da una sofferenza da cui ha difficoltà a liberarsi, le confessa anche che l’amore che nutre nei suoi confronti è divenuto una sorta di entità a se stante, una forza insopprimibile che lo perseguita dal giorno in cui si sono separati, poiché si tratta di un amore che definisce assoluto, ribelle, autonomo e indomabile.

Noga, in questo dialogo di altissimo livello intellettuale, con l’animo attraversato dal senso di colpa per aver negato all’ex marito il figlio desiderato, ammette di averlo lasciato sia per coltivare liberamente la sua passione per la musica sia perché non voleva essere fagocitata e assimilata dal suo amore assoluto e indomabile. La madre di Noga, dopo aver trascorso tre mesi nella casa di riposo di Tel Aviv, decide di rientrare nella sua casa di Gerusalemme. Proprio lì tra lei e Noga avviene una conversazione che rivela un mistero, su cui Noga aveva avuto un’illuminazione improvvisa durante un sogno. In questa parte della narrazione è evidente come Yehoshua ricorre al metodo psicanalitico per scrutare i recessi inaccessibili dell’animo umano.

Infatti Noga rivela il contenuto del suo sogno alla madre, nel quale ha visto una giovane donna completamente immersa in una vasca da bagno, con l’acqua macchiata e trascolorata di rosso sangue. Noga apprende dalla madre che nella loro prima casa, dove ha vissuto con suo marito appena sposati a Gerusalemme, era morta durante il parto una donna. Per questo motivo il padre di Noga ha sempre temuto che la maternità potesse mettere a rischio la vita della figlia. Questo fatto mostra come sia fondamentale, secondo la visione delle relazioni familiari privilegiata da questo scrittore, il modo in cui avviene la formazione del carattere nel rapporto tra i figli e i genitori.

Noga, dopo un lungo periodo, rientra nella sua casa di Arnhem e riprende a suonare l’arpa. Il programma del suo teatro lirico prevede la messa in scena della Sinfonia Sentimentale di Berlioz e La Mer di Debussy, spettacoli che si terranno in Giappone a Kyoto. Una volta approdata nella città di Kyoto visita un Tempio Buddista e con l’animo stupefatto scopre che la maggior parte dei giapponesi non si proclama seguace di alcuna religione, poiché sono per formazione culturale politeisti e abituati a seguire sia la tradizione Buddista sia quella Scintoista.

Noga riflette sul fatto essenziale che, a differenza di quanto accade a Gerusalemme dove i tre monoteismi (ebraico, cristiano e islamico), sono stati la fonte di un conflitto perenne tra gli uomini e hanno dato origine al fenomeno deteriore del fanatismo e del fondamentalismo religioso. In Giappone il politeismo ha alimentato e sviluppato un clima di tolleranza e di pacifica convivenza tra le persone. I libri di Yehoshua offrono al lettore innumerevoli motivi di interesse aiutano a comprendere sia la natura profonda dell’animo umano sia a cogliere le ragioni dell’inquietudine presente nel mondo contemporaneo. Abraham B. Yehoshua è un maestro del nostro tempo e una della voci più autorevoli della cultura contemporanea.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:33