Dheepan: la nuova vita

“La Vita Nova” è solo un’illusione? Se sei un ufficiale delle Tigri Tamil, allora tutto può accadere. Per esempio, averne abbastanza della giungla, dei massacri degli uni e degli altri. Cedere di schianto sotto il peso dell’eccidio dei propri familiari e della perdita di un intero plotone: il tuo. Allora, prendi tutto ciò che ti è rimasto, getti alle ortiche le armi e ti consegni nelle mani dei trafficanti di uomini. Ti occorre un passaporto vero-falso (appartenuto a persone scomparse) e una famiglia nuova di zecca: una “lei” e la sua bambina, che non è di quella madre, ma di un’altra, anch’essa divenuta ombra nel girone dantesco delle vendette e controvendette. Da lì, il viaggio della speranza, catapultato in una periferia francese, in cui l’ordine non lo tiene né Dio né Allah, ma bande feroci e organizzate di giovani e giovanissimi trafficanti di droga. Così, chi voleva la pace (tre creature unite dalla forza del destino, senza mai conoscersi prima) si trova guardiano, vittima e prigioniero di una violenza insulsa, fatta di precari e arbitrari equilibri, come le alleanze temporanee tra hooligans.

Dettata dal bisogno e dal cemento di un segreto indicibile, la famigliola ottiene dapprima lo status di rifugiato e, poi, gradualmente, si trova a costruire una vita perfettamente normale. Un mini appartamento al piano terra che si popola di arredi poveri, ma essenziali e puliti. L’ingresso in una classe differenziata della bimba, che aiuta i due adulti nella comprensione del francese come un buon samaritano farebbe con il cieco incontrato sulla sua strada. Il lavoro massacrante del portierato di lui, che non si rassegna all’incuria e alla devastazione gratuita dei giovani balordi che abitano il suo complesso di case popolari abbandonate a se stesse, riparando i beni condominiali (ascensori, luci al neon) e ripulendo con disperante tenacia gli ambienti comuni. L’assistenza ad un anziano disabile di lei. La scolarità prima in salita e poi in discesa della “loro” bella, delicata e intelligente bimba di nove anni. Fino all’innamoramento vero tra loro, coppia di sconosciuti. Passando per i piccoli screzi tra madri-figlie.

Insomma, lo scivolamento graduale verso la normalità, in un mondo occidentale piagato dai conflitti. Ma in un tessuto in cui prevalgono e dettano legge la violenza, la prevaricazione e la mancanza del rispetto per l’altro (non perché sia diverso o “diversamente” colorato, ma semplicemente perché non membro del clan, qualunque esso sia il sodalizio), è inevitabile che, da qualche parte, si evochi la scintilla. Quella, ad esempio, che fa mancare a uno spavaldo teppista (una sorta di “bravo” di epoca manzoniana) il rispetto per la moglie (fittizia) di Dheepan. Così, un mite per forza reagisce. Traccia una linea di gesso, decidendo che nessuno la debba travalicare. Divenendo così, anch’esso, l’unico capobanda del suo clan familiare.

Uno contro tutti. Come una tigre intrappolata da incauti cacciatori e dai loro portatori senza scrupoli. Che trova all’improvviso il varco per artigliare mentre le due bande di assassini litigano tra loro e tentano una spedizione punitiva contro il loro animale in trappola. Dheepan, la belva che sfodera le sue antiche armi, prendendo alle spalle i suoi nuovi nemici. Ma stavolta lo fa senza nascondersi nel folto della giungla: alla luce del sole, in pieno giorno. D’improvviso, brilla nascosto nel porta attrezzi il suo machete grondante di storie e paure lontane, là dove vivono gli elefanti. Un fendente ben assestato, il ritorno di un’arma nelle sue mani. E poi: una scia di sangue. Una in più per un tamil allenato a colpire ed essere colpito. Che non sbaglia un solo colpo, eliminando i cacciatori di uomini a uno a uno, mentre va a soccorrere e liberare la sua donna, ostaggio e vittima di una vendetta tra trafficanti.

Come va a finire? Troppo bello per raccontarlo qui. Simile a un “Giustiziere della notte”, ma molto più nobile nello spirito e nella sostanza. I dialoghi tra i tre e gli altri tamil sono rigorosamente in lingua originale con sottotitoli in italiano. Da non perdere.

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 15:20