Musei in guerra: opere salvate per la Storia

Lo scorso 15 ottobre presso la sala conferenze dei Musei Vaticani, è stato presentato il volume a cura di Teresa Calvano e Micol Forti, intitolato “Musei e monumenti in guerra 1939-1945 Londra Parigi Roma Berlino”. Alla presentazione sono intervenuti Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani; Vittorio Vidotto, docente emerito di Storia contemporanea; Tommaso Ricci, giornalista Rai.

Il libro raccoglie gli Atti del Convegno Internazionale Musei e Monumenti in guerra 1939-1945: Londra Parigi Roma Berlino, tenutosi nel 2012 a Roma, in Vaticano, dedicato alla salvaguardia dei beni artistici durante la Seconda guerra mondiale. Il direttore Paolucci ha sottolineato come “il convegno si è svolto coinvolgendo i colleghi provenienti da quattro tra i Paesi europei che hanno partecipato alla Seconda guerra mondiale, allo scopo di comprendere e confrontare come ognuno abbia affrontato la difesa dei propri patrimoni storici, con quali ragioni e finalità, con quale significato per il futuro. A Francia, Inghilterra, Italia e Germania abbiamo voluto aggiungere anche la preziosa testimonianza della Spagna, Paese che ha dovuto misurarsi con questo problema a partire dal 1936 per lo scoppio della guerra civile. Tutti hanno deciso di “spostare” il loro patrimonio; tutti hanno dovuto “selezionare”, ovvero scegliere tra le innumerevoli testimonianze, ciò che aveva la priorità di essere salvato; tutti hanno stabilito come intervenire su ciò che non poteva essere spostato: monumenti, architetture, chiese, grandi sculture”.

Il volume quindi si focalizza su quattro degli stati europei che parteciparono alla guerra – Francia, Inghilterra, Italia, Germania, ma anche la Spagna – le cui città furono coinvolte in gravissimi bombardamenti che distrussero musei, chiese e monumenti: attraverso documenti d’archivio in parte ancora inediti e nuove indagini, vengono messi a confronto i criteri di scelta delle opere da salvare e soprattutto i progetti di difesa dei rispettivi patrimoni culturali. Tra gli argomenti, i piani preventivi di evacuazione in Francia; il museo sotto la montagna in Galles che protesse le collezioni della National Gallery di Londra; le misure di sicurezza adottate a Berlino; la tutela del patrimonio italiano e il decisivo ruolo dello Stato Vaticano.

Il volume è corredato da fotografie storiche, la maggior parte in bianco e nero, che mostrano i danni nelle città e i luoghi di deposito delle opere, e documentano le modalità di protezione. La scelta del luogo per il convegno è stata più che consona proprio perché durante il Conflitto, tra il novembre del 1943 e il maggio del 1944, grazie alla politica sostenuta dal Segretario di Stato Cardinale Maglione e attuata dal Sostituto Giovan Battista Montini, una notevole parte dei tesori d’Italia furono trasferiti e custoditi in Vaticano. Tra i tanti si ricordano la Deposizione di Raffaello della Borghese, la Pala d’oro di San Marco, i manoscritti di Cassino e di Casamari. Le stesse curatrici, Calvano e Forti, notano che “tutti hanno dovuto fare i conti con il problema della ricostruzione nazionale, comprendendo come la coscienza artistica e culturale di un paese incida profondamente e indelebilmente sul destino etico di ogni civiltà e delle generazioni future”.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:33