Cinema italiano, una vera ripresa?

Il primo semestre 2015 mostra segnali di moderata ma incoraggiante ripresa per il cinema italiano, dopo un 2014 decisamente sottotono. Nei primi sei mesi dell’anno le sale hanno raccolto 51 milioni di spettatori (lo scorso anno erano stati 49), mostrando un incremento di presenze del 5 per cento sull’anno precedente, mentre l’aumento degli incassi è stato del 9,4 per cento, passando dai 303 milioni di euro del 2014 ai 330 milioni di questa stagione.

Questo fa ben sperare, in prospettiva, in una chiusura dell’anno all’insegna del segno positivo, ma la partita è ancora tutta da giocare. Gli esercenti plaudono anche se, ancora una volta, i segnali di ripresa non sono attribuibili ad una strategia di sistema (quando mai!) ma ad un titolo traino: “Jurassic World”. E, sulla stessa linea, anche l’inverno accoglierà un titolo capace di portare in sala anche i più restii: a Capodanno le sale accoglieranno nuovamente Checco Zalone, ovvero Luca Pasquale Medici, il comico pugliese che nel 2013 ha sbancato i botteghini, incassando oltre 50 milioni di euro con “Sole a catinelle”. Il titolo di quest’anno è “Quo vado”, storia di un impiegato che per mantenere il posto fisso è disposto ad andare fino in Norvegia. Non è dato sapere se Checco Zalone riuscirà a replicare il successo di due anni fa, ma certamente il suo film non passerà inosservato.

Questo dovrebbe forse rendere tutti contenti e soddisfatti delle buone performance della settima arte made in Italy? Dipende. Il cinema italiano soffre di due grossi problemi strutturali, recentemente ri-evidenziati dallo studio condotto dalla rivista “Box Office”: da una parte ci si scontra con una forte concentrazione di titoli tra ottobre e aprile (con relativa cannibalizzazione), con carenza di titoli e sale chiuse per quasi tutto il periodo estivo, dall’altra si riscontra un pressoché totale appiattimento nell’offerta, che prevede ormai quasi esclusivamente il genere comico. E anche quest’anno si assisterà alla riproduzione di questa fenomenologia.

Del resto in un periodo di grande preoccupazione, dove la Grecia è in bilico e la situazione dell’Eurozona permane fortemente incerta, è naturale che il cinema non senta di rischiare, preferendo puntare sul piatto forte della commedia. Oltre al “salvatore” Zalone, nella stagione invernale verranno rispolverati cine-panettoni e dintorni. Le sale ospiteranno infatti “Natale ai Caraibi” di Neri Parenti, ma anche “Natale a Gomorra: pallottole e champagne” per la regia di Volfango De Biase, oltre all’ultimo lavoro di Leonardo Pieraccioni, “Le avventure del professor Cenerentolo”. Insomma, chi non ama ridere è bene trovi un hobby alternativo. Qualche segnale d’innovazione viene dall’aver preso in prestito attori dalla serialità televisiva o da quella web e averli portati sul grande schermo (sperando che l’esperimento funzioni). Un esempio su tutti è quello di “The Pills”, un gruppo di 5 giovani romani che hanno conquistato il web con una sit-com che ha avuto una media di 10mila spettatori per puntata (cifre da record per un prodotto web). Il loro film di esordio arriverà in autunno, “The Pills: mezzogiorno meno un quarto”.

Forse il 2015 chiuderà in positivo per il cinema nostrano, ma a che prezzo? Si tratterà di un’annata salvata dai dinosauri e da Zalone, che si preannuncia appiattita nei generi e scarsamente innovativa.

 

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:26