“Banda Kennedy”, ecco il libro-verità

Il primo a smascherare la più terribile dinastia della Storia del Novecento, ovvero i Kennedy, fu Pier Carpi, classe 1940, giornalista d’inchiesta e prima ancora fumettista e regista, scomparso nel 2000 povero e dimenticato da tutti, in particolare da quell’intellighenzia culturale “politically correct” che ha sempre mal digerito i liberi pensatori ed i liberi ricercatori. Con “La banda Kennedy”, edito per la prima volta nel 1980 (Centroedizioni) e ripubblicato nel 1992 (Gribaudo editore), Pier Carpi - nella forma del romanzo - racconta l’ascesa e la caduta dei Kennedy: da Patrick J. Kennedy, ex taverniere e successivamente politico statunitense, figlio di immigrati irlandesi e già con le mani in pasta con la mafia d'Irlanda infiltratasi negli Stati Uniti; passando per il figlio Joseph “Joe” Kennedy, il “grande burattinaio” della dinastia; sino a John Kennedy, Robert “Bobby-Bob” Kennedy e Teddy “The Kid”. Una dinastia che, come racconta e documenta Pier Carpi nel suo romanzo, si è fatta strada grazie alla collaborazione della mafia irlandese ed italiana negli anni Venti e Trenta del secolo scorso e successivamente collaborando con il nazismo hitleriano.

Andando con ordine, ne “La banda Kennedy” possiamo osservare all’azione Joseph Kennedy, prima imprenditore nell’ambiente cinematografico, amante di Gloria Swanson e successivamente promesso sposo - per interesse politico ed economico - di Rose Fitzgerald, figlia del sindaco democratico di Boston, “Honey Fitz”. Joseph “Joe” Kennedy, il quale aveva fatto i soldi grazie al proibizionismo e dunque alla sua amicizia con Al Capone, che, purtuttavia, su richiesta della Cia guidata da Edgar Hoover, troverà il modo di farlo arrestare ed in questo modo si garantirà le simpatie dei servizi segreti americani, diventando ben presto diplomatico statunitense in Europa. Sarà proprio qui che inizieranno le sue simpatie per il regime di Hitler, al punto di tentare di influenzare la Corona Britannica in un’alleanza con il dittatore nazista e facendo pressione affinché la sua amica Wallis Simpson sposasse il Duca di Windsor Edoardo, di dichiarate simpatie naziste. E questa operazione tentò di orchestrarla per mezzo di un oscuro figuro, che agirà sempre nell’ombra, anche negli anni a venire, ovvero il barone Erwin Von Honnestein, già amante del Duca di Windsor.

Su pressione di Churchill, ad ogni modo, Edoardo di Windsor non salirà mai al trono, bensì sarà allontanato dallo stesso Regno Unito con la carica onorifica di Governatore delle Bahamas. Da allora e anche dopo la fine del nazismo e della Seconda guerra mondiale, i rapporti fra Joe Kennedy ed Erwin Von Honnestein si intensificheranno e, scopo del “patriarca” dei Kennedy, sarà quello di far giungere un Kennedy alla presidenza degli Stati Uniti d’America, orchestrandone lui stesso la politica. Cattolico di ferro, Joseph Kennedy, farà iniziare i suoi figli John e Robert, ai Cavalieri di Colombo, ovvero una confraternita cattolica legatissima al Vaticano, di cui era già grande dignitario. Sarà così che otterrà il pieno appoggio della Chiesa cattolica per i suoi piani successivi.

Grazie all’appoggio della Chiesa, della mafia irlandese, di quella italiana, dei sindacati di Jimmy Hoffa e della Cia, Joe Kennedy riuscirà nell’impresa di far eleggere alle primarie del Partito Democratico e successivamente a Presidente degli Usa, suo figlio John che, come ricorda Pier Carpi, era sostanzialmente un fifone nelle mani del padre e del fratello Robert, detto Bobby. Joe Kennedy riuscì nell’impresa pur avendo contro Eleanor Roosevelt, moglie dell’ex presidente Usa ed Harry Truman, ex presidente, i quali lo consideravano un tipo pericoloso e squallido. Fu così che iniziò l’Era di John Kennedy alla guida degli Stati Uniti, con una moglie, Jackie, che fu purtuttavia l’amante ufficiale del fratello Bob, oltre che dell’armatore greco Aristotele Onassis, che, dopo la morte del marito, sposerà.

E fu così che il padre del presidente, ovvero il “grande burattinaio” Joe, manovrerà la politica estera ed interna del figlio, grazie al prezioso contributo del nazista Erwin Von Honnestein, sopravvissuto al secondo conflitto mondiale. L’idea di invadere la Cuba di Fidel Castro con armi statunitensi fu infatti del padre di John Kennedy, il quale fece infiltrare ex ufficiali tedeschi fra i ribelli cubani, che avrebbero dovuto essere appoggiati dagli Usa contro il regime di Fidel Castro. Ufficialmente, ad ogni modo, si sarebbe dovuto trattare di semplici ribelli cubani... Nacque così, in sostanza, lo storico “sbarco nella Baia dei Porci”, appoggiato dalla Cia, ma successivamente fallito.

Sbarco sostenuto particolarmente, più che dal Presidente Kennedy, da suo fratello Bob, entrato ormai in ottimi rapporti con Von Honnestein e vero pupillo del padre Joe. Pochi, peraltro, sanno o ricordano che Bobby Kennedy e suo fratello John, su indicazione del padre, furono fra i maggiori sostenitori della politica maccartista, ovvero della famosa “caccia alle streghe” anticomunista ideata dal senatore repubblicano Joseph McCarthy. Una caccia alle streghe condotta senza esclusione di colpi e con azioni dal sapore illiberale, fatta di interrogatori, pestaggi e persino espulsioni celebri quale quella dell’attore Charlie Chaplin, al quale fu cancellata la possibilità di rientrare negli Usa.

Robert Bobby Kennedy, fu peraltro consulente del dipartimento di investigazioni istituito da McCarthy, ma, ciò, come il resto, si è preferito dimenticarlo e/o occultarlo, facendolo passare come un “paladino dei diritti civili”, quando in realtà era un arrivista della prima ora, a caccia dei voti delle persone di colore, pur mantenendo il suo intimo razzismo e disprezzo per le minoranze.

Tutte cose che la sua amante Marilyn Monroe sapeva molto bene e minacciava di raccontare e proprio sul suo presunto suicidio e sul relativo coinvolgimento di Bob Kennedy, il romanzo di Pier Carpi getta una nuova e sinistra luce. Una volta ucciso a Dallas - da un colpo di arma da fuoco - il fratello John, che non aveva mai amato, Bobby tentò di fare pressione su suo padre Joe affinché manovrasse al fine di accaparrarsi la sedia di nuovo Presidente degli Stati Uniti. Il padre, questa volta, ad ogni modo, gli negò ogni aiuto in quanto Bob, nel suo mandato di Ministro della Giustizia, ci era andato “troppo pesante” con i mafiosi ed i sindacalisti di Hoffa, che sempre avevano rappresentato un ottimo bacino elettorale democratico e per i Kennedy, a cominciare dall’amicizia di Frank Sinatra con il Clan. Robert Kennedy, ad ogni modo, vinse comunque le primarie del Partito Democratico, ma anch’egli fu ucciso.

Probabilmente, si ipotizza, su mandato del capo dei sindacalisti Usa, Hoffa, che si sentì tradito dal Clan dei Kennedy, con il quale pure aveva sempre curato ottimi affari. Seppellito anche il patriarca Joe, rimaneva solo il senatore Ted Kennedy, soprannominato “Teddy the Kid”, il quale, a causa del suo basso quoziente intellettivo, era stato rifiutato persino dall’iniziazione nei Cavalieri di Colombo. Amante di orge al limite del grottesco e della violenza, alcolista come la moglie, Ted non fece mai una grande carriera politica. Ma sarà ricordato, nel libro di Pier Carpi, come colui il quale fu coinvolto nell’omicidio della giovane Mary Jo, probabilmente incinta di lui ed il cui scandalo cercò di far placare solo il presidente Jimmy Carter. A causa della pubblicazione di questo romanzo-verità, Pier Carpi subì proprio le minacce del senatore Ted Kennedy.

Ce lo ricorda lo stesso autore nella prefazione alla seconda edizione, affermando che lo minacciò di “rompergli le ossa” e di “farlo assassinare”. Ad ogni modo l’autore non fu mai nemmeno querelato. Comunque, scientemente o meno, dagli anni Novanta ad oggi, Pier Carpi è stato quasi dimenticato, forse proprio grazie alle scottanti verità che raccontò e documentò. È del settembre 2010 il libro “Kennedy Shock”, edito da Kaos Edizioni, a cura del giornalista di Radio Radicale Lanfranco Palazzolo, il quale riprende proprio queste scottanti verità (riportate anche sul relativo blog www. kennedyshock.blogspot.it).

Morto anche l’ultimo dei Kennedy, Ted, nel 2009, le verità sulle trame occulte, i segreti, i delitti ed i crimini della terribile dinastia dei Kennedy, stanno dunque finalmente venendo a galla. Come ha scritto nell’incipit alla seconda edizione de “La banda Kennedy” lo stesso Pier Carpi, anche noi, che pur con difficoltà siamo riusciti a reperire questo prezioso libro, dedichiamo tutto ciò... “Al Sogno Americano, che una sola famiglia è riuscita a distruggere, violentando la realtà”. Affinché tutto ciò faccia riflettere le menti libere e prive di condizionamenti.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:36