“Moleskine” di Pruneti, racconti zen e pièce

“Moleskine”, come i taccuini dei giornalisti di fine Ottocento, come peraltro ricorda la professoressa Ida Li Vigni nella prefazione di questo volume che raccoglie racconti, fiabe e pièce teatrali di Luigi Pruneti. Luigi Pruneti, saggista e attuale Gran Maestro della Massoneria italiana dell'Obbedienza di Palazzo Vitelleschi con questo piccolo taccuino di viaggio edito dalle Edizioni Giuseppe Laterza e dal sottotitolo dal sapore fumettistico di “Racconti di fiele e miele”, ci regala storie dai profondi risvolti esoterico-filosofici e spirituali. Storie brevi, come le “101 storie Zen” pubblicate negli Anni Cinquanta da Nyogen Senzaki e Paul Reps ed altrettanto illuminanti.

Come “La favola dei tre semi”, che ci insegna che solo colui il quale cerca la luce spirituale, se veramente la desidera, la trova per davvero. Oppure la storia del Gran Topo, dal titolo “In una notte di maggio”, ove qualcuno potrebbe ravvisarvi numerose allegorie massonico-iniziatiche; o, ancora, “Un incontro fra le nuvole”, in cui l’autore immagina se stesso fra le nuvole, a incontrare i Grandi Iniziati del passato quali René Guénon, il Tradizionalista per eccellenza; Oswald Wirth, l’esoterista, spiritualista ed alchimista, ma al contempo laico, celebre per il suo studio sui Tarocchi ed infine Gurdjieff, che insegna all’autore che è necessario combattere gli imbonitori e per farlo bisogna avere il coraggio di sbugiardarli, testimoniare con ottimismo la verità e anteporre alle parole i fatti.

Ma i racconti raccolti in “Moleskine” non sono terminati. Fra viaggi all’Inferno e viaggi nella sua infanzia, l’autore metterà alla berlina il pregiudizio ed il dogma, proponendo e promuovendo una società aperta in luogo di una società omologante e chiusa. Di particolare pregio le pièce teatrali, una ambientata in pieno Medioevo, in cui una donna riservata, ma spiritualmente illuminata, saprà rispondere a tono ad un frate, ad un cavaliere e ad un mercante, rappresentanti del pensiero più oscurantista dell’epoca. Le altre due brevi pièce sono invece ispirate al fumetto “Corto Maltese”, il marinaio avventuriero scaturito dalla penna del celebre fumettista massone Hugo Pratt ed anch’esse racchiudono profondi messaggi spirituali ed umanistici.

Uno fra tutti, che mi ha favorevolmente impressionato in quanto vero inno alla donna, è fatto proferire da Corto Maltese stesso: “... le donne sono la parte forte dell’umanità. In voi è l’arcano della Grande Madre, incomprensibile all’analisi razionale dell’uomo che non riesce a concepire, né a comprendere la coerenza, la determinazione, il coraggio, la disponibilità al sacrificio che è in voi. L’uomo è fragile, perché guarda il più delle volte solo a se stesso; lo specchio è la sua guida e tuttavia lo specchio è labile e quando si rompe l’immagine sfuma, frantumando il cuore di Narciso. Le donne, invece, a differenza di quanto dicono i maschi, pensano più agli altri che a loro stesse e ciò le rende roccia la cui solidità sfugge ai più, perché è mascherata da un tappeto di morbido muschio”.

Particolare da notare è la copertina del volume di Luigi Pruneti, raffigurante un uomo ritratto di spalle (con tutta probabilità l’autore stesso) assieme ad un cagnolino, i quali, a piedi, percorrono una lunga strada fatta di curve e sentieri, che li condurrà verso colline, valli, montagne, sempre alla ricerca di un possibile Santo Graal. In un eterno viaggio verso l’infinita conoscenza ed evoluzione.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:36