“Mr. America” tra arte, cinema e ribellione

Giovedì 7 novembre c’è stato nelle sale cinematografiche il debutto di “Mr. America”: un film di Leonardo Ferrari Carissimi, un thriller d’autore con protagonisti Marco Cocci e Anna Favella. Nel lungometraggio vengono rappresentate le opere del chiacchierato Marco Tamburro, artista che ha curato anche il manifesto del film. Le arti grafiche emozionano quanto il cinema e il film si propone quale potente connubio tra i due mondi.

Così lo spettatore può sensibilizzarsi nel vedere i dipinti, raffigurati nei fotogrammi più salienti del film, e può ancor più appassionarsi nel guardare dal vivo le opere in sala. Infatti, nei cinema dove sarà proiettato “Mr. America”, verranno esposte le tele di Tamburro. Arte e cinema così si fondono, per dare vita a un coinvolgimento totale dello spettatore. Per esaltare attraverso questa fusione non solo aspetti diversi della cultura, ma anche per avvicinare e attirare un pubblico eterogeneo, variegato. In tal modo accrescendo e completando i due modi d’espressione, le due realtà artistiche: forse differenti, ma necessariamente imprescindibili. Nel film ci si chiede chi sia stato veramente Andy Warhol.

La sua vita privata e, in particolare, gli effetti del suo essere carismatico su tutti gli artisti che hanno animato la sua “Factory”: possono mettere in discussione la sua immagine divinizzata? Tanti i dubbi che pongono Warhol sul banco degli imputati, facendone un “cattivo maestro” sul doppio binario della produzione artistica e dell’influenza personale che ha avuto sulle vite di chi è stato suo discepolo. “Mr. America” si sofferma sui possibili effetti nefasti che Warhol ha determinato sulle vite di chi, a vari livelli, si è avvicinato a lui.

Ci sono conseguenze talmente potenti che non si fermano alla distruzione delle vite degli artisti (molti sono morti suicidi o a causa dell’uso di droghe), ma ricadono anche sui loro discendenti simboleggiando il peso e l’influenza che la sua opera ancora rappresenta nel mondo dell’arte e nelle generazioni di artisti a lui successivi. “Mr America” rappresenta la spirale negativa di molti artisti, abbagliati dalla temporanea celebrità che prometteva Warhol, quasi una maledizione che per alcuni è stata decisamente fatale. Il film si sviluppa su distinti piani temporali che si intrecciano vorticosamente finché ogni significato viene pian piano alla luce grazie ai dettagli della psicologia dei personaggi.

Gli atti brutali e ossessivi, che sono stati subiti nell’infanzia da Penny ed Andy nel film, generano una rovinosa relazione familiare che sarà il fulcro della storia e del suo tragico epilogo. Può un divo come Andy Warhol essere la causa di tutto questo? E soprattutto, può un personaggio particolarmente carismatico portare i suoi seguaci a tragiche conseguenze? Il film non pretende di dare le risposte esaustive, quasi dogmatiche, a tutti questi interrogativi, ma c’invita ad una corale riflessione nel nome della pop art.

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 15:22