Antonio Pomicino un console esilarante

Antonio Cirino Pomicino è un ottantenne baldanzoso, da sempre al centro della vita sociale napoletana. Socio del Rotary, della Canottieri Napoli, da tempo immemorabile console onorario del Marocco, carica che interpreta come missione ai limiti del divino, organizzando periodicamente viaggi in Marocco di imprenditori ansiosi di investire colà, i quali vengono ricevuti in pompa magna dal re in persona nel suo sfarzoso palazzo da mille ed una notte.

Di famiglia numerosa con fratelli attori, giornalisti e ministri, infatti uno dei suoi germani è il celebre Paolo, a lungo braccio destro di Andreotti e ministro del Bilancio, per il quale rinviamo alla sua biografia. Erede di una lunga tradizione nel campo della siderurgia, ha continuato l’attività dando lavoro a centinaia di famiglie. All’epoca di tangentopoli i magistrati, non potendo colpire il potente Paolo, infierirono su Tonino e il fratello Lucio con accuse pretestuose, che gli costarono tre mesi a Poggioreale e tre mesi ai domiciliari, per uscire poi a testa alta assolto con formula piena e con un indennizzo ridicolo, a fronte della sua attività che subì danni economici considerevoli. Sono amico fraterno di Tonino da quando, in volo con le nostre famiglie verso Mauritius, candidamente si presentò.

Da allora la nostra amicizia è cresciuta giorno dopo giorno, come un fiume in piena che si avvicina alla cascata e abbiamo organizzato infinite manifestazioni in favore della nostra amata città; la più importante “Napoli capitale del Mediterraneo” all’Istituto degli Studi filosofici. Un’altra spedizione eroica fu quella all’esclusivo circolo Aniene di Roma, dove fummo ricevuti con tutti gli onori in un luogo praticamente inaccessibile, se non per gli iscritti, confessati e comunicati. Abituale frequentatore del salotto di mia moglie Elvira, è stato relatore in più occasioni; la più importante una feconda discussione sui fenomeni immigratori, in compagnia dei suoi colleghi consoli di Spagna, Portogallo, Svizzera, Austria e Senegal. La sua frase più famosa è: “Viva le belle donne”, a dimostrazione lampante che a Napoli esistono due vulcani: uno silente, il Vesuvio, e uno in continua ebollizione: Tonino Cirino Pomicino.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:32