Addio a Little Tony e alla spensieratezza

Con quanta tristezza e con quanto rimpianto, quelli della mia età hanno accolto la notizia della morte di Little Tony, ricordando i tempi della giovinezza sana e libera di entusiasmarsi per l’abilità canora di un soggetto, che ha portato in Italia il mito statunitense del Rock and Roll, facendolo apprezzare in tutte le sale da ballo. La spensieratezza di quei tempi nulla ha a che vedere con i contorcimenti canori che via via si sono avvicendati nel tempo. Anche all’epoca, pur vivendo gli Italiani il famoso "boom economico", vi erano problemi più o meno gravi in seguito sfociati nella sciagurata era sessantottina, ma mai paragonabili all’attuale drammatica stagione economica e sociale.

Alcuni cantanti dell’epoca, però, anziché esibirsi per raccontare drammi e tragedie, erano protagonisti di una scena gioiosa e scatenante, a tal punto che il giorno successivo all’esibizione, tanti canticchiavano per strada la canzone, accennando un passo di quel ballo elettrizzante e gioioso che avrebbe riempito le sale da ballo e non solo. Little Tony era uno di questi, ragione per la quale la sua scomparsa non può che riempire il cuore di tristezza, al pensiero che “Cuore Matto" o "Riderà, Riderà", saranno canzoni che ascolteremo attraverso la voce di un amico scomparso. In tempo analogo viene diffusa la notizia della morte dell’attrice Franca Rame, molto più anziana del caro cantante, ma bellissima donna ed attrice discreta, con l’aggravante di avere sposato Dario Fo, condividendo con il premio Nobel non solo le scene ma anche le ideologie proprie di un comunista dell’epoca, che portarono gli Italiani a drammatiche contrapposizioni sfociate in eventi drammatici. Fu senz’altro protagonista di battaglie civili, sia pure in un’unica direzione, ma sotto il profilo della dignità personale non fu seconda a nessuna grande donna.

Nessuno potrà mai dimenticare il rapimento e lo stupro di cui fu vittima nel 1973, ad opera di alcuni sciagurati estremisti di destra, ma a me piace particolarmente ricordare che superò il trauma reagendo in teatro con una rappresentazione teatrale, “Lo stupro” dimostrazione di grandissima dignità e forza interiore. Episodi questi che non la possono davvero far dimenticare in positivo, così come in negativo nessuno potrà mai dimenticare la orrenda rappresentazione teatrale, "Morte accidentale di un anarchico", riferita al caso Pinelli, nonché la sua partecipazione a “ Soccorso Rosso”. Due morti eccellenti, ma io e tanti altri tra i due funerali abbiamo scelto di partecipare in massa a quello del cantante Litte Tony, nella cornice meravigliosa del Santuario del Divino Amore, in mezzo a tanta gente triste ed al contempo allegra nel ricordo della giovinezza perduta ma felice.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:33