L'ultima spiaggia, un racconto di crisi

Alisei, li chiamano qui. Al plurale, anche se il vento è uno. In agosto soffia di rado: in spiaggia, dove rispetta una certa consuetudine, arriva tra le 9 e le 10 del mattino. Questione di dare la volta alle pagine di giornale che qua e là sbandierano giù dai lettini. Nonappena il vento cala, emergono le voci. “Quando torno chiudo e ti saluto, Italia”, dice Samuele. I suoi genitori avevano aperto il negozio di scarpe nel ’50, adesso chiude. Il vicino di ombrellone interviene: “Guardi, prima tocca a me. Il commercialista ha già avviato le pratiche”.

I due si sorridono. Samuele è di Roma ed ha alcuni parenti a Tel Aviv che lo attendono.  Michele è di Padova e quando chiude la sua Poliflex, è per andare in Slovenia. “Deciso il posto, sto già trattando sul capannone. Vado a Kisikarna. Ha tasse bassissime, manodopera a un terzo che da noi. E con due ore di macchina sei già alle porte di casa”. Luigi, Nonno Gigi, li ascolta e sospira. Non sorride. Aveva un ristorante a Posillipo, lo ha chiuso dopo ventisei anni. Non ha mandato giù il rospo e non ne vuole parlare. Anzi: non capisce come faccia qualcun altro ad esibire tanta leggerezza, nel dipingere il tramonto dei propri sogni. L’imu gli era parsa un avviso di sfratto, il calo dei clienti ha fatto il resto. Il 20 % dei locali storici della sua città ha chiuso i battenti insieme a lui, chi prima, chi dopo. E Nonno Gigi ha dovuto mandare tutti a casa e ritirare i suoi risparmi dal conto in banca, dopo che questa gli ha rifiutato – per la prima volta in due decenni – diciottomila euro di finanziamento.

Il titolare di un’agenzia immobiliare di Reggio Emilia, messa in liquidazione una settimana prima di partire per le vacanze, si distrae con l’iPad a due metri da Nonno Gigi. “Lo conosce, l’iPad?”, gli chiede. “Lo vedo in giro, ma resisto a comprarmelo”, fa Luigi. “E’ uno strumento utilissimo, ti fa viaggiare con la mente. Adesso ad esempio sto guardando il sito dell’agenzia per gli italiani del Costa Rica, una meraviglia”. Nonno Gigi non ne ha mai sentito parlare, dell’agenzia per gli italiani. A stento sa dove potrebbe trovarsi il Costa Rica. “E che fa, quell’agenzia?”, chiede. “Organizza il trasferimento. I documenti, l’acquisto delle proprietà, anche il trasloco dei mobili e il trasporto della macchina”. “Ah. Anche… la macchina?”, ripete Nonno Gigi. Mica ci aveva mai pensato. Ad andarsene, sì, mille volte. Ma fino in Costa Rica, adesso… “Io ho un amico che mi ha invitato a Malta”, dice. “Ha un ristorantino sul mare e ha bisogno di consulenza. Così, per rifiatare un po’”. A Malta si stanno spostando molte attività, e soprattutto conti. Oltre cinquemila nuove aperture di rapporto bancario da parte di Italiani, nel 2012. Meno che a Cipro, dove le banche adesso assumono solo personale che sia in grado di parlare e di scrivere con padronanza in italiano. “Costa Rica, Costa Rica”, ripete quello dell’iPad, specchiandovisi. Anche se la Turchia – che ha tre istituti bancari con conti di deposito dall’interesse oltre il 10% annuo – esercita la sua forza di attrazione su molti: è nettamente più vicina, è stabilmente legata all’economia tedesca ed ha uno dei pochi Pil in forte crescita al mondo.

Dei quarantotto ombrelloni piantati sulla sabbia bianca, fedelmente abitati dalla stessa compagnia, almeno tre quest’estate sono rimasti orfani, proprio in favore di lidi turchi. Molti sono quelli che ad Ankara ed Istanbul aprono il conto, ma l’azienda l’hanno spostata in Croazia o in Serbia. Marchionne fa discutere, tanti piccoli no. E adesso che si avvicina l’aumento Iva, chi può scappa. Chi triangola facile, come Federico e la moglie Giovanna, rimane residente ad Ancona, segue l’attività a Zagabria, dove la fabbrica di stivali costa un quarto che nelle Marche, poi versa tutti gli utili automaticamente su un conto a San Marino. Il Monte Titano resiste da secoli, dopotutto, alle pressioni italiane. Luca ha trentasette anni ed è appena stato a Dublino, dove con una sterlina ha aperto la sua società informatica. Un suo cliente gli ha parlato di una formula che sembra uscita dalla lavagna di un pub, “Double Irish with Dutch Sandwich”, per pagare tasse basse e reinvestire gli utili su solidi e discreti fondi obbligazionari olandesi.

Luca non se l’è fatto ripetere. Lavora in provincia di Roma e due volte l’anno farà un volo per l’Irlanda, per le partite contabili, ma non pagherà mai oltre il 12,50% di imposte. E va persino meglio nelle isole Fær Øer, dove il suo ex capo gli ha suggerito di spostare le sedi legali delle società. Poi gli utili prenderanno un’altra via, e finiranno al riparo del Lago di Ginevra. E’ la città dove si reca spesso Carla, due ombrelloni avanti a Nonno Gigi. Parla fitta al telefono: la sua socia è in Bulgaria, dove i proventi da rendite finanziarie quest’anno avranno una tassazione solo simbolica. Presiede un broker di metalli online, oro e argento quest’anno vanno forte. Negozia sul London Metal Exchange, custodisce i metalli in Svizzera, lascia i clienti liberi di decidere dove versare i proventi delle compravendite. Quelli che muovono meglio, ultimamente, sono gli investitori che comprano e vendono l’argento, incassano in franchi svizzeri, poi ogni tre giorni convertono in corone norvegesi. Forti come le svedesi ma al momento più dinamiche

La socia di Carla vuole aprire una sede legale in Ucraina, dove le darebbero un ufficio gratis. Per ora la domiciliazione bulgara va bene, domani chissà. Sta di fatto che l’atmosfera, al lido, quest’anno è davvero mesta. Per stare sul mercato, imprenditori e commercianti stanno diventando tutti tour operator. Pellegrini dell’autodifesa. Interpreti e traduttori di speranze. Avrebbero preferito la semplicità di una volta, ma non è più possibile. Almeno qualche giorno di mare servirà a rilassarsi, stendere i nervi. E tutti riposano lo sguardo su quell’orizzonte azzurro placido, con le vele bianche che ora sembrano farsi più vicine, sospinte da un alito di quegli Alisei di cui dicevamo. Gli scafi si assommano, poi si fermano a pochi metri dalla riva. Sulla loro scia, fari accesi, tre lance delle Fiamme Gialle.

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 15:11