Orvieto brilla dall'età del ferro

Orvieto è un centro che risale sicuramente al VII secolo a.C. anche se fin dalle età del bronzo e del ferro vi si possono trovare notizie di validi insediamenti umani. La città è un comune della provincia di Terni in Umbria nella Valle del Paglia, affluente di destra del Tevere, costruito sulla sommità di un colle isolato ed è particolarmente interessante per le antichità etrusche, per l'aspetto medievale delle sue strade e per i tanti insigni edifici che la arricchiscono. Molto interessante è la storia che ha caratterizzato nei secoli tutta la zona su cui sorge Orvieto come pure il fatto che in questo spazio vi sia un attivo mercato di prodotti agricoli, di vini, di olio e di cereali e che sia sede di interessanti industrie artistiche per la realizzazione di ceramiche, di oggetti in ferro battuto e di ricami.

Orvieto è stata quasi sicuramente una delle dodici città-stato etrusche con il nome di Velzna per poi essere chiamata Volsinii dai romani. Il "Fanum Voltumnae" era un santuario che sorgeva nei pressi del centro etrusco e che raccoglieva per giochi e riti religiosi la maggior parte delle genti della zona contribuendo a far diventare la città importante specialmente nei secoli tra il VI ed il IV a.C.. Alla fine di quest'ultimo  però il centro ha subito un forte declino per le lotte che si sono susseguite fra le diverse classi sociali che vi si erano installate finché non è intervenuta Roma che, invece di aiutare, ha distrutto senza che si possa ricostruire il perché di tanto accanimento. Forse Roma ha voluto impossessarsi di tutte le statue, oltre duemila, presenti in sito per poter venerare nell'Urbe il Dio Vertumnus.

Orvieto è stata più volte spostata da un punto all'altro della zona senza un ben chiaro motivo se non quello di far sfuggire i suoi abitanti da tante altre evasioni. La città è stata allora rifondata sulla rupe orvietana con il nome di Ourbibentos che nel giro di qualche secolo ha assunto oltre che un nuovo aspetto anche il nuovo nome di Urbs Vetus. In seguito e fino al 553 la zona è stata dominata dai Goti che dopo aver perso una feroce battaglia la hanno dovuta cedere ai Bizantini. Orvieto ed il suo territorio sono poi diventati longobardi dopo la creazione del Ducato di Spoleto. Solo poco prima dell'anno 1000 la città ha ripreso importanza a seguito della realizzazione di palazzi, di torri e chiese, ma specialmente di fortificazioni particolarmente importanti.

Eretta a comune la città si è poi trovata sotto il controllo della Chiesa e nel 1157 con Papa Adriano IV ha ottenuto il consenso ad una totale autonomia. Si sono susseguite lotte contro Siena, Viterbo, Todi e Perugia allo scopo di ampliare il suo dominio che è così passato a comprendere la Val di Chiana fino ai territori di Orbetello e Talamone sul Mar Tirreno. Per ottenere questo ampliamento il Governo della città ha ottenuto l'importante appoggio di Firenze.

Orvieto che in quel momento aveva una popolazione numericamente superiore perfino a Roma si è affermata come una indiscussa potenza militare. Questo però ha portato a violenti dissidi fra le famiglie nobili della città, i Guelfi Monaldesi che hanno anche determinato le lotte fra Malcorini, filoimperiali, e Muffatti devoti al Papa con un notevole indebolimento del Governo della città favorendo nel 1354 l'affermarsi in sito del potere del Cardinale Egidio Albornoz. Nel frattempo Papa Innocenzo III aveva proclamato la quarta crociata proprio dal pulpito della Chiesa orvietana di Sant'Andrea (1281) e nella stessa Chiesa veniva proclamato Papa Martino V, mentre nel 1297 si è anche proceduto alla canonizzazione del Re di Francia Luigi IX.

Dopo il dominio di Egidio Albornoz, Orvieto è stata Signoria di Rinaldo Orsini, di Biordo Michelotti, di Giovanni Tomacello e di Braccio Fortebraccio fin quando nel 1450 non è tornata al Papa che ne ha fatto un centro per i soggiorni di molti Pontefici, Cardinali e Vescovi che la hanno considerata addirittura un'alternativa a Roma. Dopo un periodo di relativa quiete la città, sotto l'Impero Napoleonico, è assurta alla dignità di Cantone e successivamente di Delegazione Apostolica per essere poi annessa al Regno d'Italia nel 1860 ad opera dei "Cacciatori del Tevere".

Fra gli edifici monumentali di cui si fregia Orvieto il più importante è il Duomo che è senz'altro uno dei principali edifici gotici d'Italia. Fondato sul finire del XIII secolo ha una magnifica facciata opera di Lorenzo Maitani che si adorna di preziosi mosaici e di emozionanti sculture. Aggiungono inestimabile pregio al Tempio le numerose opere d'arte che all'interno lo arricchiscono, le sculture di Andrea Pisano e dell'Orcagna, le pitture del Beato Angelico, del Signorelli, del Pinturicchio e di molti altri celebri artisti che vi hanno operato.

Fra gli altri luoghi sacri di particolare interesse esistenti ad Orvieto ricordiamo la Cappella di San Brizio che ha il celebre ciclo di affreschi di Luca Signorelli sul "Giudizio Universale". Altre costruzioni sacre sono la Chiesa di Sant'Andrea eretta sulle rovine di un Tempio pagana e di una Chiesa paleocristiana, la Chiesa di San Domenico con il Mausoleo del Cardinale De Braye, opera di Arnolfo di Cambio e l'Abbazia dei Santi Severo e Martino con strutture altomedievali ed in parte di epoca romanica. Palazzi, musei, necropoli, templi, grotte e pozzi si possono ammirare in varie parti della città molte delle quali risalgono al XIII secolo come il Museo Emilio Greco ospitato nel Palazzo Soliano, i Musei Civico e Claudio Faina e molte altre costruzioni medievali, rinascimentali ed anche moderne.

Fra le tante manifestazioni che  si svolgono ad Orvieto ogni anno citiamo la Festa della Palombella (XVI secolo) per la Pentecoste  che si vorrebbe  far identificare con lo Spirito Santo. Altre celebrazioni sono il Palio dell'Oca che permette le dispute fra i vari cavalieri delle due antiche contrade, Pipistrella e Cava, come pure vanno citate le mostre dei vini e dei prodotti artigianali e le varie gare sportive. Particolare è il Presepe del Pozzo realizzato sotto terra con personaggi a dimensioni naturali.

Per concludere vanno ricordati alcuni personaggi legati alla storia di Orvieto, il filosofo Brabante (Sigieri da Brabante) vissuto nella prima metà del XIII secolo, il cardinale Teodorico Ranieri, citato  a volte come Thierry sempre del XIII secolo, il pittore Cesare Fracassini (XIX secolo) ed il suo contemporaneo il giornalista Luigi Barzini senior ed oggi gli attori Anna Marchesini, Pino Strabioli e Giorgio Cantarini.

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 15:34