Augusto, il console che inventò l'impero

Impero è un termine di derivazione latina che ha sempre avuto il significato di potere, di dominio e che è assurto a quello di forma di governo in Roma solo nel 27 a.C. per avere così la sua effettiva consacrazione a massima somma di poteri che ha trovato conferma solo con Diocleziano quando a Roma si è installata una monarchia assoluta di tipo orientale. 

Da allora ci sono state diverse alternanze nell'interpretazione del titolo anche se una elaborazione teorica della concezione medievale di Impero è quella che ne fa Dante nel De Monarchia considerandolo potestà universale parallela a quella di Papato, ma assolutamente indipendente dallo stesso. Per precisione storica va anche ricordato che il periodo di maggiore splendore della letteratura romana che ci ha tramandato tanti eventi gloriosi (dal 78 a.C. al 14 d.C.) abbraccia tutto un secolo anche se solo la seconda parte di esso può ben a ragione derivare il suo nome da Augusto tanto da potersi definire "età di Augusto" piuttosto che "secolo di Augusto". 

Anche sul piano culturale va sottolineato e ricordato che in questo periodo si sono affermati Virgilio, Orazio, Ovidio e Livio che tanto hanno contribuito alla cultura ed alla storia di Roma e contemporaneamente si sono distinti fra i protettori Mecenate, Pollione e Messala. L'età di Augusto è quella che più di ogni altra ha determinato il passaggio dalla Repubblica al Principato, dal vecchio al nuovo sistema politico interessando tutte le attività del potere dalla amministrativa alla giuridica, dalla culturale alla militare ed anche alla economica. Augusto è colui che ha permesso l'affermarsi del titolo di "imperatore" come massima espressione del potere in Roma nonostante i molteplici tentativi di tanti altri personaggi che hanno provato a sovrapporsi a lui. Egli infatti con la sua grande forza e con la sua notevole serenità ha raggiunto il vertice della scala gerarchica con una sicurezza che ancor oggi desta una grande impressione e soprattutto una grande ammirazione. Per questo è importante far conoscere ai più le vicende che gli hanno consentito di essere il primo fra gli Imperatori che hanno fatto grande Roma nel bene, ma purtroppo anche nel male.

Augusto è nato a Roma nel 63 a.C. da Caio Ottavio e da Attia, nipote di Giulio Cesare a seguito della parentela che lo ha fatto Senatore già in giovane età per poi adottarlo nel 45 a.C.. Al momento della morte del padre putativo egli è tornato a Roma da Atene per constatare che Antonio gli aveva tolto l'eredità di Cesare motivo per il quale egli si è posto alla testa dei malcontenti e con l'appoggio del Senato è riuscito a battere Antonio a Mutina e, dopo aver perduto l'accordo con il Senato, ha marciato sulla Capitale ottenendone il Consolato. Per cinque anni ha fatto poi parte con Antonio e Lepido del Triumvirato e con loro, dopo la vittoria a Filippi contro i congiurati, ha suddiviso il governo delle terre dell'Impero. Ad Ottaviano è andata l'Italia con tutto l'Occidente, ad Antonio l'Oriente ed a Lepido l'Africa. Dopo diversi interventi tesi a liberarsi dei personaggi che erano con lui al potere Ottaviano ha dichiarato guerra alla Regina Cleopatra battendone le forze ad Azio costringendo così questa ed Antonio al suicidio. Egli è così diventato ad un tempo padrone dell'Impero e dell'Egitto.

Va datato proprio a questo punto l'inizio del governo imperiale a Roma quando si può dire sia stato fondato quel principato che ha portato all'effettivo affermarsi della forma di Impero che avrebbe poi costituito un sereno trapasso dei poteri assoluti senza urtare né la sensibilità del senato né quella di tutte le terre collegate al potere di Roma. Infatti non vi è stato nessun mutamento nella affermata costituzione repubblicana, ma solo un sereno adattamento della stessa alla nuova forma di governo evitando sensibili variazioni ma soprattutto violenti drammi. A questo punto nelle mani di Augusto si sono concentrate diverse cariche come il Proconsolato per le Gallie, la Siria e la Spagna, la soprintendenza alle coste di tutto l'Impero, il diritto a portare il titolo di Imperator come prenome, il tribunato del popolo a vita ed il titolo di "Augusto" (27 a.C.), titolo che gli ha conferito un carattere quasi sacro.

Negli anni successivi egli è stato Console, Pontefice Massimo dal 12 a.C. ed è stato considerato il primo dei cittadini con il titolo di "princeps civitatis". Certo l'opera di Ottaviano Augusto è stata non solo di tipo militare, ma anche a carattere organizzativo all'interno dello Stato con interventi sostanziali in ogni campo. Ha iniziato con la riforma del Senato per passare poi a quella delle Magistrature, ha riordinato l'amministrazione delle province, ha creato il fisco con la necessaria gerarchia di funzionari amministrativi, ha riordinato l'esercito ed ha istituito il Corpo dei Pretoriani. Importante è stata la rivalorizzazione della Religione e contemporaneamente il recupero del senso della famiglia anche con un riordinamento dell'agricoltura che in quel momento si presentava piuttosto in declino.

Interessanti e positivi sono stati i suoi interventi militari in Oriente dove ha trovato l'adesione dei Parti mentre in Occidente ha avuto il consenso di Druso e Tiberio che hanno vinto Reti, Pannoni e Germani riuscendo così ad estendere i confini dell'Italia fino al Danubio ed all'Elba. Nella vita privata e familiare Augusto è stato sposato successivamente con Clodia, Scribonia e Livia. Da Scribonia ha avuto la figlia Giulia che a sua volta ha sposato l'uno dopo l'altro Marcello, Agrippa e Tiberio. Ha poi adottato i nipoti Caio e Lucio figli di Agrippa. Purtroppo solo il figliastro e genero Tiberio non gli è premorto cosicché è stato questi che alla morte di Augusto nel 14 d.C. ha potuto succedergli ereditando tutto l'Impero. Si tramanda che Augusto abbia anche scritto parecchie opere di cui però si hanno solo notizie mentre ci è pervenuto l'"Index Rerum Gestarum" che contiene l'elenco delle sue realizzazioni, elenco che impropriamente è stato considerato da alcuni addirittura il suo testamento.

Come si vede tutta la storia di Caio Giulio Cesare Ottaviano Augusto è stata piuttosto lunga e complessa, ma va notato che egli ha avuto grandi meriti nell'aver sempre gestito gli eventi con sereno equilibrio senza ricorrere alla forza come invece hanno spesso fatto tanti altrettanto importanti personaggi non solo di Roma, ma del mondo intero.

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 15:32