Giulio Cesare. Veni, vidi, vici

Caio Giulio Cesare è stato uno dei personaggi più importanti, se non il più importante, della storia di Roma per la sua vita legata fin da giovanissimo a molteplici avvenimenti che hanno determinato il massimo splendore della nostra Capitale. Nato a Roma intorno al 100 a.C. nella famiglia patrizia dei Giulii è stato un uomo politico, un generale, un oratore ed uno scrittore di grande ingegno legato da parentela con Mario e con Cimia.

All'inizio della sua attività pubblica ha combattuto in oriente sia per terra che per mare ed al suo rientro a Roma si è impegnato unendosi ai fautori della politica democratica ostile al Senato rappresentata prima da Crasso e da Pompeo e poi solo da Crasso ed in forma più radicale da Catilina. A questo punto per conquistarsi il favore del popolo ha speso somme notevoli trovandosi in gravi difficoltà finanziarie dalle quali lo ha salvato Crasso. Dal 63 al 60 a.C. Cesare è stato Pontefice, Pretore e Propretore per la Spagna in successione per arrivare a concludere l'accordo con Pompeo e Crasso detto "primo triumvirato" che ha posto i tre al vertice del potere della Repubblica.

Nel 59 Cesare ha ottenuto il Consolato e nel 58 (con rinnovo fino al 51) il Governo dell'Illiria e delle due Gallie, la Cisalpina e la Transalpina, riuscendo a porre in evidenza le sue grandi capacità di governatore e di condottiero. In questo periodo ha distrutto gli Elvezi, ha schiacciato i Belgi, ha vinto gli Svevi, gli Usipeti, i Tencteri ed ha sottomesso le popolazioni costiere abitanti fra i Pirenei ed il Reno ed ha anche imperversato in Germania ed in Britannia fino a riuscire a domare la grande insurrezione di Vercingetorige che aveva tentato di sconfiggerlo. Morto Crasso ed entrato in contrasto con Pompeo, Cesare nel 50 a.C. ha passato il Rubicone marciando verso Roma e costringendo Pompeo, i Consoli ed il Senato a rifugiarsi a Durazzo. È continuata così l'azione di Giulio Cesare tesa ad impossessarsi definitivamente del potere dopo le vittorie sulle forze pompeiane di Spagna e su quelle greche di Marsiglia. Vinto Pompeo a Farsaglia ha poi battuto Tolomeo ad Alessandria, ha prevalso contro Farnace, Re del Ponto, contro Giuba, Re di Numidia e contro tutte le forze a lui contrarie ancora esistenti.

A questo punto il trionfo in tante vicende ha portato Cesare ad essere osannato non soltanto dal potere, ma soprattutto dal popolo. Il Senato, ora a lui devoto, ha riconosciuto che gli si dovevano attribuire Consolato quinquennale, diritto di veto, dittatura decennale e Praefectura Morum nonché il titolo di "imperator" con diritto alla corona d'alloro ed al titolo di Padre della Patria a lui concesso nel 44 a.C..

Purtroppo tutti questi riconoscimenti hanno anche determinato in un gruppo di giovani nobili oligarchi l'unione in un complotto che ha determinato la morte del dittatore il 15 marzo del 44 a.C., colpito da ben 23 pugnalate.

È finita così una vicenda gloriosa che ha però maggiormente sottolineato l'importanza di un personaggio che ha attraversato trionfalmente tanti anni di storia della Roma Antica e che ha determinato una vita duratura all'Impero in una forma meglio rispondente alle congiunture di tempo e di ambiente. Nella vita privata Caio Giulio Cesare ha avuto vicende diverse unendosi a ben quattro donne, Cossuzia, Cornelia, Pompeja e Calpurnia, nessuna delle quali gli ha dato eredi. Solo con Cleopatra, Regina Egiziana, Cesare ha generato un figlio che dall'iniziale nome di Tolomeo è stato chiamato Cesarione e che ha avuto una vita breve e drammatica. Infatti Antonio, entrato nelle grazie di Cleopatra, ha creato il giovane Re d'Egitto e di Cipro, anche se poi questi è stato fatto uccidere da Ottaviano. Caio Giulio Cesare è stato senz'altro un personaggio fondamentale per la Storia di Roma e dell'Italia anche se egli è rimasto per troppo breve tempo capo incontrastato della Repubblica. Ha curato il rafforzamento della piccola proprietà, ha fondato numerose colonie, ha esteso la cittadinanza romana ai Transpadani, ha migliorato le condizioni economiche delle province, ha riformato il calendario con l'aiuto di validi e competenti esperti del settore, ha intrapreso la bonifica delle paludi pontine e del Lago Fucino. Come si vede Cesare è stato un uomo non solo dall'ingegno eccezionale, ma anche dalle capacità organizzative fuori dell'ordinario. Anche il calendario ha trovato in Cesare colui che lo ha adottato nel 46 a.C. partendo dall'ipotesi che l'anno solare fosse costituito da 365 giorni più ¼. Si è allora stabilito che l'anno comune fosse di 365 giorni per arrivare, ogni quattro anni, all'anno bisestile che ne doveva contare 366. Va a questo punto ricordato che l'anno solare aveva molte altre carenze e molte altre eccedenze che solo con Gregorio XIII nel 1582 ha trovato un adeguamento che è stato il completamento delle successive datazioni.

Tornando a Cesare è importante esaminarne l'attività come scrittore per aggiungere un ulteriore pregio ad una vita convulsa, ma sempre estremamente positiva. La sua prosa storica, schietta ed elegante, gli ha consentito di lasciarci nei "Commentari De Bello Gallico" ed in quelli "De Bello Civili" capolavori non solo di prosa ma soprattutto di perfetta aderenza alla conseguenzialità degli avvenimenti descritti. Le opere minori, fra le quali un trattato "De Analogia" ed "Anticato", scritto notevolmente polemico, sono andate perdute allo stesso modo di come sono scomparse le sue "Orazioni" tanto apprezzate dai contemporanei e ricordate con interesse dai posteri.

Ma gran parte delle notizie su questo personaggio ci sono state tramandate da scritti sulla sua vita di autori insigni e fra i quali citiamo le "Vite" di Plutarco e di Svetonio, la tragedia "Giulio Cesare" di Shakespeare, la "Morte di Giulio Cesare" di Voltaire, la "Vita di Giulio Cesare" di Napoleone III che sono fra le più emblematiche. Anche il suo nome, Cesare, nel tempo ha assunto valore di sinonimo e di simbolo di Imperatore e questo testimonia l'importanza e la grandezza storica dell'uomo.

Dopo la sua morte "Cesare" è stato subito adottato come cognome dai suoi successori fino ad essere dato anche ai due colleghi minori degli Augusti, inserendone l'attribuzione addirittura nella Costituzione di Diocleziano. Suggestivo è che anche in Germania ed in Russia il nome sia stato adottato con il significato di Imperatore dando luogo ai due termini Kaiser e Czar (Zar).

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 15:35