Una Via Crucis con un anno d'anticipo rispetto al calendario
ufficiale del Cristianesimo. Luca Martello ha infatti 32 anni
ed è toscano. Al contrario di Cristo, di cui proprio ieri si
ricordava il tradimento di Giuda, e che poi imboccò la strada che
lo portò alla morte sulla croce, Luca deve combattere ogni giorno
con un nemico ben più insidioso di un semplice Giuda Iscariota: il
Fisco e i suoi esecutori materiali.
Partendo tre giorni fa da Viareggio, con tanto di tunica bianca e
occhi truccati di rosso, il Gesù toscano ha deciso di percorrere un
cammino un po' più lungo delle canoniche 12 tappe del Redentore,
avendo come meta Roma, il suo Golgota civile. Lo ha fatto per
manifestare contro Equitalia e le banche. Con lui un sacco a pelo e
un'enorme croce rivestita di banconote: una forma di protesta
singolare, che ha raccontato tre giorni fa a "La Nazione", per
farsi testimone in prima persona della vera e propria oppressione
applicata dalla Stato sui suoi cittadini. Ricorda un po'
l'architetto Melandri di "Amici Miei", che spinto dall'infatuazione
per una fervente cattolica, si vestì da Cristo per impersonarlo
nella ricostruzione di paese della Via Crucis.
Ma per Martello in gioco non c'è un'avventura amorosa, bensì
l'intento di denunciare in ogni maniera la condizione di vessazione
in cui versa la maggior parte degli italiani, stretti fra la
pressione fiscale imposta dallo Stato e gli esattori di Equitalia.
Quale modo migliore se non quello di prendere spunto dal più
"tartassato" della storia? Gesù morì e resuscitò dopo tre giorni.
Ma la stessa sorte non toccherà alle persone che si sono tolte la
vita in questi giorni per la pressione psicologica esercitata dalla
spirale viziosa di Fisco, banche e creditori di ogni specie.
L'unica resurrezione in cui possiamo nutrire speranza è quella
dell'Italia tutta. Un'attesa per alcuni versi vana, visto che
neanche un governo tecnico come quello dei professori è riuscito ad
applicare una vera lotta alla sperequazione nella provenienza del
gettito pubblico.
Luca Martello è un Cristo dei nostri tempi, a suo modo poeta
didascalico di un momento storico di grande ingiustizia. Diceva
Fabrizio De Andrè a proposito della Passione di Gesù e del
messaggio universale del cristianesimo delle origini: «La
semineranno per mare e per terra, tra boschi e città, la tua buona
novella». Oggi queste parole le dedichiamo, anche se con
minore trasporto evocativo-religioso, al novello "Gesù", Luca
Martello. Di anni 32.
Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 15:33