110 euro e passa la paura

Che la sanità nazionale (e di conseguenza locale) non corra in buone acque è certificato dalla presenza pressoché quotidiana nelle cronache dei giornali, con notizie al limite del grottesco. Sulla materia è possibile talvolta leggere news che potrebbero facilmente costituire la parte di un copione dello show del compianto Gigi Proietti.

Anche la recente elezione della maggioranza di centrodestra non ha contribuito a sostenere, e migliorare, la funzionalità e il decoro della sanità laziale. Ad esempio, la stampa locale reatina ha fatto sapere che l’altro giorno una sventurata 45enne residente in zona, affetta da un’ernia cervicale e in barba al suo destino, è stata costretta a ricorrere al Cup (Centro unico di prenotazione) per ottenere una visita banale. Facile, non è vero? Invece manco per niente: alla signora non poteva essere fissato un appuntamento prima del 10 luglio 2025. Ventidue mesi di attesa e passa la paura!

Sapete come è finita la turbinosa vicenda? La signora ha rinunciato alla prestazione dell’Ente e si è rivolta a un laboratorio privato dove, per 110 euro, l’appuntamento è stato fissato per il giorno successivo, a scapito della solerzia dello sgangherato sistema e della soddisfazione degli utenti assistiti.

Aggiornato il 29 settembre 2023 alle ore 16:00