Santorso e Marano Vicentino: resilienza idraulica, tutela dei patrimoni acquatici

La tutela dei patrimoni acquatici attraverso la digitalizzazione e la promozione innovativa dei territori continua a suscitare interesse e nuove dinamiche di sviluppo economico sostenibile. Questo aspetto di salvaguardia e promozione di un ecoturismo sostenibile si può coniugare perfettamente, come dimostrano due Comuni dell’Alto Vicentino, con le buone pratiche di adattamento ai cambiamenti climatici e dii prevenzione delle alluvioni.

Il cambiamento climatico su scala globale sta portando a un significativo aumento della temperatura e a un’intensificazione dei fenomeni meteorologici estremi, con precipitazioni intense sempre più frequenti alternate a periodi di scarsità idrica. Alluvioni, allagamenti, esondazioni, frane e fenomeni erosivi hanno colpito il nostro Paese in modo profondo negli ultimi anni e i modelli climatici elaborati confermano che questi fenomeni si manifesteranno in modo sempre più intenso. Questa situazione è ulteriormente esasperata da un crescente consumo di suolo e dalla sua progressiva impermeabilizzazione, che compromette l’efficacia del sistema di infiltrazione naturale delle acque e impatta negativamente sull’ecosistema. Inoltre, la progressiva riduzione della vegetazione sta contribuendo a deteriorare il microclima urbano, aumentando sensibilmente le temperature in corrispondenza delle aree urbanizzate, un fenomeno conosciuto con il nome di “isola di calore”.

Nonostante questa preoccupante situazione, le Amministrazioni e le comunità locali sono impreparate a tali eventi e ancora incapaci di agire per anticiparne e mitigarne gli effetti. Santorso e Marano Vicentino sono due piccoli Comuni che si distinguono però per una significativa controtendenza. Grazie a un progetto europeo hanno dimostrato come è possibile migliorare la sicurezza dei territori e la resilienza idraulica con azioni di pianificazione territoriale. Tra gli esempi autorevoli, per affrontare tali fenomeni, ritroviamo il progetto Life Beware che intende realizzare una strategia di adattamento al cambiamento climatico e al rischio di alluvioni e allagamenti in aree urbane e rurali, attraverso il coinvolgimento attivo delle comunità locali e le innovative soluzioni tecnologiche e digitali. In occasione dell’evento conclusivo del progetto, previsto per sabato 4 giugno a Santorso (Vicenza), sarà presentata la nuova audioguida digitale realizzata dal Centro internazionale Civiltà dell’Acqua dal titolo: “Acque Comuni: patrimoni di civiltà dell’acqua a Santorso e Marano Vicentino”.

L’audioguida, scaricabile gratuitamente dalla piattaforma izi.Travel, sarà presentata al termine dei due giorni di incontri e dibattiti sui risultati degli interventi realizzati per prevenire il rischio di allagamenti in aree urbane e rurali dell’Alto Vicentino e per il recupero e il riutilizzo delle acque piovane. Il nuovo itinerario digitale esplora attraverso 23 tappe da percorrere in bici, partendo dai lungimiranti interventi realizzati tra i due comuni dell’Alto Vicentino, i principali luoghi e patrimoni di “civiltà delle acque” che hanno contraddistinto il territorio negli ultimi 800 anni: dalle rogge medievali a magli e mulini idraulici dalle fontane e dai lavatoi storici a fiumi e idrografie territoriali minori, dagli innovativi giardini pluviali per la raccolta delle acque piovane al parco monumentale di Villa Rossi. Grazie a una serie di videointerviste collegate a ciascuna tappa dell’audioguida digitale, è stato restituito anche lo spessore storico ed etnografico dei siti censiti tramite curiosi aneddoti. Il figlio dell’ex custode del Parco storico di Villa Rossi – appartenuta al lungimirante imprenditore della ben nota Lanerossi – racconta ad esempio l’utilizzo multifunzionale dell’acqua della Fonte Bonifacia, dapprima usata per abbellire un suggestivo parco romantico e quindi fatta confluire nel proprio “podere modello”.

Collegando tra loro le sapienti tecniche di Governo dei deflussi superficiali messe a punto dagli antenati con le più innovative tecnologie odierne, al termine del percorso si avrà uno sguardo complessivo non solo degli interventi necessari per la cura e la tutela dei paesaggi dell’acqua ereditati ma anche per la gestione futura di questa preziosa risorsa. Scopo dell’itinerario è quello di diffondere nuove consapevolezze e percezioni sul valore dell’acqua attraverso un modello di governance declinabile in tutto il Veneto e non solo.

Il progetto Life Beware, ormai in dirittura d’arrivo, non smette di portare soddisfazioni e riconoscimenti ai tanti partners che hanno contribuito alla sua realizzazione” ha recentemente dichiarato Franco Balzi, sindaco di Santorso. Grazie all’innovazione e alla digitalizzazione, il progetto consente di compiere un ulteriore passo in avanti nella promozione del territorio, delle buone pratiche di tutela e valorizzazione del patrimonio liquido, grazie alla collaborazione intrapresa con il Centro internazionale Civiltà dell’Acqua, associazione creata nel 1996 per diffondere una “nuova cultura dell’acqua”, dell’ambiente e del paesaggio, che ha sviluppato più di 100 itinerari e audioguide digitali comprensivi di oltre 300 “punti di interesse” relativi a patrimoni acquatici sia naturali che culturali, tra cui il Water Museum of Venice, la piattaforma di “museo digitale e diffuso” che aderisce alla Rete globale Unesco dei Musei dell’Acqua.

Aggiornato il 30 maggio 2022 alle ore 10:26