Strage di Capaci, un fiume di retorica

Nell’anniversario della strage di Capaci siamo stati investiti dal solito profluvio di retorica e, soprattutto, ipocrisia su Giovanni Falcone.

Tra le tante parole vuote si staglia Luciano Violante, il quale mette in fila tre semplici verità. Falcone fu avversato durissimamente dal sistema, sia da quello delle correnti della magistratura sia quello della partitocrazia; a ben vedere, già allora, indistinguibili.

Ciò avvenne per bassa strumentalizzazione politica, gelosie da cortile e perché Falcone sosteneva quelle che per qualcuno erano e restano vere e proprie “eresie” come la separazione delle carriere. E, infine, ad isolarlo e combatterlo furono, con ferocia inaudita, coloro che oggi, come da trent’anni a questa parte, stanno in prima fila ad ogni sorta di vacua commemorazione. Quanta ragione aveva Leonardo Sciascia con l’immortale definizione di “eroi della sesta”.

Aggiornato il 24 maggio 2021 alle ore 11:04