Il numero dei morti di Covid giornalieri continua inesorabilmente a rimanere alto. Per fortuna c’è anche chi, seppur colpito in maniera grave da questo subdolo virus, con l’aiuto della medicina e delle cure mediche si è salvato dal girone della morte. Il prezzo da pagare rimane però alto. Mi domando, quindi, perché la politica non pensa anche a misure di sostegno per coloro che si sono salvati da situazioni gravi come la mia, sopravvissuto grazie a Dio e alla scienza al Covid con polmonite grave. Perché non si pone la medesima attenzione che si ha nella lotta alla pandemia, anche per l’assistenza post Covid?

Chi guarisce porta sé gli strascichi di questa malattia, non solo a livello fisico ma anche e soprattutto mentale. Anche quando si può lasciare l’ospedale, magari dopo essere passati dal reparto di terapia intensiva, difficilmente si è guariti del tutto. Io, a distanza di mesi, porto ancora l’ossigeno, cammino con fatica, faccio giornalmente riabilitazione. Anche se la parte più ripida del percorso è stata fatta, ancora sento la fatica. Nel mio caso parlo da una situazione di privilegiato. Ma penso a coloro che hanno sofferto con me, che magari abitano al settimo o all’ottavo piano di un palazzo delle case popolari dove l’ascensore non funziona: come fanno a camminare? A loro e alla loro riabilitazione, laddove non riescano a permettersi quella privata, chi ci pensa?

E i guariti da Covid grave non sono l’unica vittima di questa situazione. Oltre a loro sono state colpite anche le famiglie. In prima battuta i familiari sono stati colpiti emotivamente, consci del timore di vedersi strappato il proprio caro da questa terribile malattia. Ora che il peggio dovrebbe essere passato si trovano, invece, a fare i conti con la gestione di una persona che non ha bisogno solo dell’affetto e del calore della famiglia, ma anche e soprattutto di essere riabilitato e aiutato a reimpostare la sua normalità. Oggi le cronache dei giornali e dei talk show sono popolate da soggetti squallidi che speculano su temi come questo esclusivamente per dare una notizia. Nemmeno una parola su ciò di cui i guariti da Covid grave realmente hanno bisogno.

Per esempio, ora che riaprono i confini tra le regioni, laddove qualcuno decidesse di andare a prendersi un po’ di aria di mare, come potrebbe fare per approvvigionarsi l’ossigeno? Come si è organizzata la rete sanitaria per queste evenienze? Basta fare una prova cercando di contattare qualcuno per avere informazioni in merito e ci si trova catapultati nel solito scaricabarile tra uffici ed enti, tipico di una nazione che non riconosce la dignità di un malato. Manca il sostegno psicologico a queste persone. Manca tutto ciò che permetterebbe al guarito da Covid grave di tornare a pensare con fiducia alla normalità.

Aggiornato il 26 aprile 2021 alle ore 12:04