Caos nel Pd, Benifei: “Gli europarlamentari uscenti vanno tutelati”

“Non mi candido più capolista, da nessuna parte”. Sembra essere questo il pensiero di Elly Schlein, alla vigilia della chiusura delle liste del Pd per le Europee. La segretaria sa bene di giocarsi la leadership nella tornata elettorale di giugno. Per queste ragioni, medita un “piccolo passo indietro”. Secondo fonti vicine al Nazareno in preda al caos, infatti, Schlein potrebbe correre, evitando il ruolo di frontrunner. Oltre ai giornalisti Lucia Annunziata e Marco Tarquinio, al sindaco di Bari Antonio Decaro, emerge l’ipotesi di Ilaria Salis candidata in cima all’elenco del Pd nella circoscrizione Isole (perché è sarda di origine). La segretaria avrebbe incontrato il papà dell’attivista politica detenuta in Ungheria da un anno, per parlare della “situazione incresciosa in cui si trova la figlia”.

Ma i malumori regnano sovrani fra i democratici. Se ieri Lia Quartapelle ha detto che non è giusto porre veti nel Pd per i civici, purché non oscurino le uscenti”. Oggi è il capogruppo a Strasburgo Brando Benifei a sostenere l’opportunità di tutelare gli europarlamentari uscenti del Pd. “È importante –  afferma intervistato da Repubblica – lo dico per l’esperienza maturata da europarlamentare, trovare un equilibrio che permetta di continuare da subito il lavoro importante iniziato in questa legislatura con il Next Generation Eu, la transizione ecologica e l’integrazione tra i temi del lavoro e sociali”. In merito alla formazione delle liste Pd in vista delle Europee Benifei sottolinea che “la segretaria vuole giustamente allargare lo sguardo e coinvolgere figure capaci di parlare a una fetta di società più ampia. È importante e non è una novità. Se non lo avesse fatto il Pci per dire, non avremmo avuto Altiero Spinelli indipendente eletto in quelle file. Schierare dei civici è una ricchezza e non deve spaventare. Inoltre, la candidatura dei leader può aiutare a fare capire la posta in gioco. Lo fece pure Enrico Berlinguer”, sottolinea Benifei.

In ogni caso gli uscenti “devono avere un giusto spazio, come accade negli altri partiti socialisti europei. Ma sarà così”. Sulla possibile candidatura della segretaria Elly Schlein “sarà lei a decidere, io ritengo che la sua presenza sia un valore aggiunto”. L’europarlamentare uscente, che ha dato la disponibilità a ricandidarsi, è a favore anche della candidatura dell’ex direttore di Avvenire Tarquinio: “La sensibilità sulla pace è molto forte tra i nostri elettori. Mettere veti a figure che parlano a mondi con cui dobbiamo interloquire, è sbagliato. Poi è chiaro che, come Socialisti&Democratici, noi prevediamo il sostegno al diritto all’interruzione di gravidanza, ai matrimoni egualitari”. Secondo Fabrizio Barca, ministro per la Coesione territoriale del Governo Monti, co-coordinatore del Forum Disuguaglianze e diversità, intervistato dalla Stampa, “non c’è alternativa al campo largo nel centrosinistra. Quanto all’Europa, “al meglio, l’unica maggioranza possibile sarà la stessa che ha governato negli ultimi anni: insufficiente, dunque. Ma con una novità che intravedo: la possibilità di una nuvola di parlamentari di vari partiti in sintonia con i fermenti sociali e che possano fare alleanze di scopo su singoli temi”.

Aggiornato il 03 aprile 2024 alle ore 18:06