Meloni: “Preoccupante ondata di antisemitismo”

“Considero grave e preoccupante l’ondata di antisemitismo dilagante, anche nella nostra opinione pubblica. La considero preoccupante, in particolare quando colpisce le nostre istituzioni”. Così la premier Giorgia Meloni in Aula alla Camera. A seguire, non ritiene decisamente rassicurante il fatto che “il Senato accademico dell’Università di Torino scelga di non partecipare al bando per la cooperazione scientifica con Israele. E lo faccia dopo un’occupazione da parte dei collettivi. Se le istituzioni si piegano a questi metodi, rischiamo di avere molti problemi”. Con la postilla: “È importante ricordare chi ha scatenato il conflitto. Ma penso anche ci siano alcune cose che vanno fatte. Sulle quali anche l’Italia cerca di avere una posizione chiara. Particolarmente per quello che sta accadendo a Gaza. Temiamo un crescente isolamento di Israele. Anche nell’interesse di Israele occorre ribadire con chiarezza la nostra contrarietà a un’operazione militare di terra a Rafah, che potrebbe avere effetti catastrofici”.

In Aula viene approvata la risoluzione della maggioranza sulle comunicazioni della presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo. Meloni, in replica alla Camera, tra le varie cose sottolinea: “Mi si dice di parlare con Viktor Orbán e con Matteo Salvini per chiarire il sostegno all’Ucraina. In entrambi i casi contano le decisioni e i voti. Il Governo italiano ha una posizione chiara”. Poi ricorda che in Ue “siamo riusciti a garantire la revisione del bilancio pluriennale che consente di sostenere l’Ucraina per i prossimi 4 anni. Quando io parlo con le persone con cui ho buoni rapporti porto a casa dei risultati”. In più aggiunge, rivolgendosi ai parlamentari del Partito democratico: “In alcuni casi, quando parlo con persone con cui ho buoni rapporti, e non avevo bisogno di farlo con il ministro Salvini, è possibile che io porti a casa dei risultati. Se voi provate a parlare con i vostri alleati del M5s e fate questo miracolo, l’Ucraina vi sarà grata”.

Infine, Meloni non si trova d’accordo con il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, “sul tema del ripristino immediato dei fondi a Unrwa: finché non è stata fatta piena luce sull’utilizzo delle risorse, non si deve fare questo errore. Non significa non occuparsi dei civili a Gaza: mentre noi sospendiamo i fondi a Unrwa, altre associazioni operano. Abbiamo trasferito 20 milioni di euro a Croce rossa e Mezzaluna rossa. E oggi stiamo per stanziare ulteriori risorse per Food for Gaza, per coordinare meglio gli aiuti”.

Aggiornato il 20 marzo 2024 alle ore 17:26