Nella videointervista che proponiamo oggi, ospitiamo il presidente della Camera Penale di Tivoli, l’avvocato Fabio Frattini, per comprendere meglio cosa fa tanto discutere della riforma della giustizia firmata da Marta Cartabia, che assume il nome dal precedente ministro della Giustizia del Governo tecnico guidato da Mario Draghi, e quali sono le novità del processo penale. Il 30 dicembre 2022 è entrato in vigore il decreto legge n. 150 che modifica il procedimento penale, che in particolare limiterebbe i tempi della trattazione dei procedimenti penali per rispettare gli impegni assunti dall’Italia in relazione al Pnrr, cioè di ridurre del 25 per centro entro il 2026 la durata media del processo penale nei tre gradi di giudizio.

Il mondo dell’avvocatura e della magistratura è diviso fra chi sostiene la riforma e chi ritiene che necessiti di alcune modifiche. Lo scopo della Riforma Cartabia è l’efficienza del processo penale, che conferma che la prescrizione del reato resta bloccata dopo la sentenza di primo grado, sia in caso di condanna che di assoluzione, ma modifica il decorso successivo alla pronuncia; più precisamente, metterà fine ai tempi biblici dei processi, mettendo un tetto massimo di due anni per i processi d’appello e uno per la Cassazione. 

Il presidente della Camera Penale di Tivoli, che ha sede nel Tribunale di Tivoli dove opera il procuratore Francesco Menditto, da anni impegnato su temi di mafia e per la tutela dei diritti dei cittadini, lascia nel video alcune proposte per il ministro della Giustizia Carlo Nordio, dopo aver chiarito diversi dubbi che sorgono in merito alla depenalizzazione dei reati, alle misure alternative o alla possibilità che alcuni reati siano troppo difficili da denunciare, per cui si rischia di responsabilizzare troppo le vittime.

Aggiornato il 15 aprile 2023 alle ore 12:59