Il Vietnam a sinistra

L’avevamo scritto che Mario Draghi avrebbe trovato il Vietnam e che avrebbe preso il Paese in una fase non solo drammatica dell’economia per la pandemia, ma della politica e dei partiti. A sinistra poi non ne parliamo, perché tra i grillini, il Partito Democratico erede di quel “criminale” di Palmiro Togliatti e gli amici di Laura Boldrini, è una guerra senza quartiere.

La scissione dei Cinque Stelle, quella di Liberi e Uguali e il terremoto nel Pd per le dimissioni di Nicola Zingaretti sono il naturale sbocco dell’ipocrisia per una alleanza, quella giallorossa, messa in piedi per ingannare gli italiani e impedire che la democrazia avesse corso. Così, come per impedire il voto, è stata messa in piedi l’alleanza per Draghi che, al di là della grande esperienza e capacità dell’ex presidente della Banca centrale europea, dal punto di vista politico è un obbrobrio che difficilmente viaggerà spedito, anzi con quello che vediamo è già tanto poter dire che speriamo.

Perché sia chiaro: l’ammutinamento dei grillini, le dimissioni clamorose di Zingaretti, le spaccature di Leu, non potranno non complicare il percorso del Governo di Draghi, che per quanto bravo non farà miracoli se nell’area di sostegno più numerosa al suo esecutivo ci sarà il Vietnam. Del resto, ciò che succede è il precipitato della inaffidabilità della sinistra, grillini compresi che di sinistra sono, a partire dai leader che hanno rinnegato promesse e parole d’onore come fosse niente. Quando si perde la dignità della parola data agli elettori, quando si diventa banderuole pur di governare e si chiede il voto per una cosa per fare quella opposta, questa fine è naturale.

Basterebbe pensare alle giravolte ridicole dei grillini su tutto, compresi gli impegni sacrali con gli italiani, oppure alle promesse solenni di Nicola Zingaretti sulle alleanze, ai giudizi insolenti su “Giuseppi” che poi il Pd ha sostenuto a spada tratta, basterebbe questo per capire come sarebbe andata a finire. Ecco perché abbiamo detto e ripetiamo che impedire il voto è stato grave, uno sbaglio sulla pelle dell’Italia e degli italiani. Perfino il Governo attuale è stato un azzardo, perché se fallisse Draghi, difficile ma non impossibile vista la scelleratezza della sinistra e dei grillini, sarebbe l’inferno e la catastrofe italiana. Per non dire che aver consentito i Governi gialloverdi prima e peggio ancora giallorosso poi, ha condotto a ciò che vediamo. Perché la scissione dei pentastellati e la crisi devastante nel Pd nascono da lì, da una coalizione ipocrita che è servita solo a devastare il Paese in tutti i sensi: economici, sociali, sanitari.

Inutile nascondersi dietro un dito: la sinistra comunista e cattocomunista, peggio che mai adesso coi grillini, è stata sempre perniciosa, virulenta più del Covid, perché il Paese paga il conto di decenni e decenni di cattocomunismo, di inciucio sottobanco fra Partito Comunista italiano e Democrazia Cristiana prima, di Ulivo e agglomerati di sinistra vari dopo.

Se in Italia la previdenza tende al collasso, i conti della spesa e del debito pure, se il numero degli Enti inutili è grande, se gli statali sono in parte inefficienti ed eccessivi, se l’apparato pubblico non funziona, se la burocrazia è una pazzia, se il fisco e la riscossione sono aguzzini, mica è colpa della destra liberale. Se in Italia è tutto statale, le municipalizzate sono colabrodo ovunque, se il Sud è un bacino clientelare, se la giustizia è la vergogna del caso “Palamara”, se l’Italia è il Bengodi dell’immigrazione illegale, l’Università è indietro, la scuola funziona male e l’informazione viziata in modo strutturale, mica è colpa della destra liberale.

Perché sia chiaro a tutti i bugiardi e tracotanti: in 75 anni di Repubblica il centrodestra ha governato solo nove anni, aprite bene le orecchie per favore. Nove anni su 75, vuol dire che per 66 anni al Governo c’è stato altro che il centrodestra, è chiaro oppure no? Nove anni su 75 vuol dire che lo sfascio che viviamo mica l’ha fatto il centrodestra, che fino al 1994 nemmeno c’era. L’hanno fatto quegli ipocriti che pontificano idiozie solo per imbrogliare gli elettori, l’hanno fatto molti di quelli che ancora ci sono, visto che di ultrasessantenni in politica l’Italia è zeppa, sia a sinistra che nel centrosinistra. Altro che pericolo di destra, fascista, razzista e sovranista.

L’Italia l’ha sfasciata la sinistra, cattocomunista, erede di Togliatti e di mille scandali Dc, l’Italia delle baby-pensioni, della previdenza e assistenza assieme, della mutua infinita, del posto pubblico a go-go per il voto, delle poltrone ai trombati, degli Enti lottizzati, delle cattedre inventate per i baroni. E del Sud costretto al clientelismo elettorale anziché allo sviluppo naturale, l’Italia di sinistra del caso “Palamara”. È così che siamo arrivati a oggi. Dopodiché probabilmente negli anni di governo, quei nove, anche il centrodestra e Silvio Berlusconi hanno sbagliato, perdendo l’occasione della rivoluzione liberale, facendo scelte scriteriate e leggi sbagliate. Eppure, cercare di far passare l’idea che il pericolo sia a destra quando il Paese è tramortito da decenni e decenni di centrosinistra, è una vergogna da respingere con forza. Se per fortuna l’orrore del fascismo razzista e guerrafondaio, l’abominio del nazifascismo disumano è stato sconfitto e seppellito, quello del comunismo è vivo ancora dalla Cina al Venezuela, dalla Corea del Nord a Cuba. Purtroppo da noi in tanti applaudono, celebrano e credono nel comunismo, nella capacità di quei Paesi illiberali, spietati e criminali.

Evviva la democrazia, evviva l’Italia, il pensiero plurale e liberale. Abbasso il fascismo e abbasso il comunismo. Soprattutto forza Draghi: caro Super Mario, non ti curar di loro ma guarda e passa. Portaci fuori dalla crisi, che a portare l’Italia all’alleanza giusta ci penseranno gli italiani alle elezioni, sempre che ci siano. Lega e Forza Italia nel governo stanno un po’ troppo zitti e buoni… vedremo e vigileremo.

Aggiornato il 05 marzo 2021 alle ore 10:56