Ha perso Donald Trump ma a vincere non è stato Joe Biden, ma il mondo che c’è dietro, quello che l’ha telecomandato, sponsorizzato e messo in condizione di piegare Trump, perché sia chiaro: senza quel mondo, quella potenza di fuoco che incessantemente ha bersagliato al corpo Trump, senza il supporto dell’informazione e della politica mondiale, a partire dall’Unione europea, Biden non avrebbe vinto nemmeno un’assemblea condominiale. Del resto nei democratici era la quarta scelta. Insomma, nel suo stesso partito Biden non ha mai riscosso particolare considerazione, è stato sempre visto come un mediocre con l’unica caratteristica di essere molto malleabile, una sorta di muletto volendo usare la Formula 1, per questo molto adatto all’utilizzo last minute, e contro Trump così è stato. Per farla breve, i veri vincitori, le vere menti, gli strateghi della sconfitta di Trump, sono Hillary Clinton, Barack Obama, e quel fortissimo gruppo di potere economico finanziario e commerciale, da Bill Gate a George Soros, da Jeff Bezos a Mark Zuckerberg, dalle major di Hollywood a Rupert Murdoch, fino ad arrivare a tutta l’Europa che conta: Angela Merkel e Emmanuel Macron e perfino al Vaticano col suo capo di Stato assoluto, Jorge Bergoglio.
Del resto, s’è visto in campagna elettorale, Trump ha combattuto praticamente in solitaria una guerra contro tutti, ha subito attacchi senza precedenti in America e dal resto del mondo, che stranamente anziché scagliarsi contro la Cina per la tragedia del Covid che ha provocato, si è avventato su Trump che il Covid l’ha subito. Ma il peggio vuole che questo mistero resti per intero, perché nessuno nel mondo pensa di inchiodare la Cina alle sue responsabilità sul virus, a chiedere i danni, ad inviare commissioni e indagare sulle omissioni. Insomma, il chi sbaglia paga per la Cina non esiste, l’unico che ha provato a farlo con determinazione è stato Trump, e guarda caso si è ritrovato colpito e affondato. Perché sia chiaro: Trump è partito da lontano contro la Cina, ben prima del virus, si è messo di traverso alla politica commerciale illegale, all’espansionismo oppressivo, alle infiltrazioni finanziarie cinesi, al mancato rispetto delle regole Wto (World trade organization) del diritto del lavoro, dei minori. Insomma, Trump ha fatto diga tanto da costringere la Cina a negoziare, trattare, arretrare, ridimensionare le sue mire plutocomuniste. E qui viene il bello: perché il mondo anziché affiancarlo, sostenere la sua posizione contro un Paese comunista, spietato, assolutista che fa strame dei diritti, della libertà, del rispetto umano, del rispetto del lavoro dei minori, delle regole internazionali, un Paese che sta colonizzando alle sue condizioni totalitarie interi continenti, a partire dall’Africa e con la Via della Seta l’Europa, Italia in testa, gli si è messo contro. Ha iniziato a sparargli ad alzo zero: col Covid poi non ne parliamo, l’ha massacrato. Come a dire chi tocca la Cina muore: insomma si possono sanzionare Vladimir Putin o Recep Tayyip Erdogan, ci si può concentrare contro Boris Johnson sull’uscita inglese dalla Unione europea, si può schiacciare la Grecia fino alla fame se non rispetta i patti, si può fare muro contro Viktor Mihály Orbán. Ma la Cina è intoccabile, guai a contrastarla, roba da matti.
Eppure, stiamo parlando di un gigante comunista spregiudicato e inesorabile che, lasciato fare, non solo prenderà il posto dell’America come prima potenza del mondo, ma detterà le sue condizioni plutocomuniste, assolutiste, illiberali e irretrocedibili. Perché senza democrazia non c’è potere contrattuale, soccombi per definizione, basterebbe pensare ad Hong Kong. Ecco perché diciamo che con Biden, il gruppo di potere filocinese ha chiuso il cerchio, in cambio degli affari, dei mercati, degli scambi che la Cina offrirà alle sue condizioni. Si è svenduta la democrazia, la libertà e l’autonomia, a partire dall’Europa franco-tedesca che con la Cina ha in corso affari d’oro, una partnership sempre più grande che in Italia poi grazie ai grillini, sodali dei cinesi, ha preso il volo. Infatti, i cinesi da noi stanno facendo il bello e il cattivo tempo. Con Biden l’America e la Cina faranno una nuova Yalta, altro che l’idiozia sul fatto che non cambierà nulla nei rapporti fra Usa e Cina. Al contrario: cambierà tutto dai dazi, agli scambi, ai rapporti geopolitici, alle sfere d’influenza planetaria. Con Biden l’America si farà scavalcare dalla Cina e passerà lo scettro in cambio di spazi e di mercati assicurati, e a quel punto non ci sarà più storia né rivincita possibile.
Del resto, la storia insegna che in certi casi la politica dell’appeasement porta male, basterebbe pensare alla Seconda guerra mondiale. Ecco perché aveva ragione Trump: con Biden è scacco matto, verrebbe da dire che la “fine della storia” scritta da Francis Fukuyama, dopo il crollo del Muro, andrebbe raccontata ora. Con la grande differenza che Francis Fukuyama scrisse quel libro per certificare dopo il crollo dei regimi dell’Est, la vittoria definitiva della democrazia liberale e capitalista. Allora, trenta anni fa, la Cina non faceva testo: oggi col successo di Biden e la Cina destinata ad essere incontrastata la prima nel mondo, si certificherebbe l’esatto contrario, la vittoria finale del plutocomunismo sulla democrazia occidentale, liberale e capitalista, punto e basta. Insomma, incredibile ma vero: in un anno, grazie al Covid guarda caso che bell’idea, trasformato ad hoc con l’ausilio del terrore ossessivo martellante mediatico mondiale, in una sorta di arma di distruzione di massa per piegare al silenzio, all’obbedienza e in due il pianeta. La Cina e chi c’è dietro, hanno chiuso il cerchio e inginocchiato il mondo ad un nuovo modello economico e sociale, chissà forse quando Giuseppe Conte parlava del nuovo Umanesimo si riferiva a questo, visto che i grillini di piani segreti cinesi se ne intendono eccome.
Il nuovo Umanesimo sarà il mondo in mano alla Cina la potenza comunista più grande e spietata della storia: pensate che sentinella della libertà che avremo, con una società globale tutta a distanza, il lavoro Smart dal computer, con la scuola fatta in digitale, le riunioni di famiglia fatte in video, i saluti fra gli affetti scambiati a gomitate, lo shopping senza struscio per negozi ma on line, con un consesso dove il relativismo morale e sociale vincerà sul naturale che non sarà più normale. Con una vita che sarà un po’ virtuale e un po’ separata e soprattutto controllata, spiata e tracciata, ecco il nuovo mondo che ci aspetta. Ebbene almeno con noi possono attaccarsi al tram, non ci piegheremo: non cambieremo nemmeno sotto tortura alla nuova cultura, non rinunceremo alla storia, tradizioni, emozioni, sentimenti e consuetudini dei comportamenti, non cederemo di un millimetro, nemmeno morti. E con ogni mezzo civile e legale continueremo la nostra battaglia campale per la storia liberale, libertaria, pluralista, garantista, democratica, conquistata con le lotte, col sudore e con l’amore per la libertà. Viva l’Italia viva la forza e la storia del tricolore.
Aggiornato il 26 novembre 2020 alle ore 10:58